L’ESERCITAZIONE
Venegono, dispersi in montagna: soccorsi dal cielo
Come si addestrano elicotteri e cinofili della Guardia di Finanza
La divisa è sempre quella con la “fiamma gialla” ma incarichi e competenze sono del tutto diversi, per questo è fondamentale che i meccanismi siano rodati alla perfezione. Soprattutto quando in gioco c’è la vita delle persone e un solo minuto o un singolo metro possono trasformarsi nel sottile confine che separa dalla morte. Tra le eccellenze della Guardia di Finanza, ce ne sono due che spesso si trovano a lavorare insieme, in particolare in quest’ultimo periodo, con le frequenti ricerche di escursionisti o cercatori di funghi dispersi: le cronache delle scorse settimane hanno raccontato di vicende concluse con il lieto fine e altre dall’epilogo drammatico. Le attività hanno visto spesso in azione la Sezione aerea di Venegono Superiore e le Stazioni del Soccorso alpino della Guardia di Finanza. Due eccellenze diverse ma talvolta complementari, appunto, che lavorano fianco a fianco. Nel Nord Ovest si trovano in tutto dieci Stazioni Sagf - quattro in Piemonte, altrettante in Lombardia e due in Valle d’Aosta – che collaborano con la Sezione aerea di Varese. Per capire come si svolgono queste attività, abbiamo seguito un’esercitazione congiunta della Stazione di Alagna Valsesia, con l’impiego di unità cinofile per la ricerca di persone, e degli elicotteristi di Venegono.
Da Venegono alla Valsesia
Dalla base del Reparto volo al “cuore” della Valsesia ci sono circa due ore d’auto, per una distanza su strada di quasi 130 chilometri, che però su un Aw169 vengono coperti in poco meno di mezz’ora, sorvolando il lago di Varese e il lago Maggiore.
Al campo sportivo di Alagna sono già pronti i militari che fanno capo alla Stazione locale – una decina in tutto, con competenze sulle province di Vercelli e Biella – con due dei tre cani addestrati alla ricerca in superficie e in valanga: si tratta di Scar, un pastore tedesco di nove mesi, e di Wendy. Un approfondito briefing per stabilire in che cosa consisteranno le operazioni e in quale sequenza saranno effettuate, quindi si inizia.
Il “battesimo” del volo
Per Scar è arrivato il momento del “battesimo del volo”: il suo conduttore lo fa salire sul pianale dell’elicottero a motore spento, assicura sé e il cane, quest’ultimo tramite una pettorina, e poi si decolla. Il pastore tedesco, per nulla impaurito, sembra più infastidito dalla museruola che dalla quota: guarda fuori incuriosito e, quando c’è da calarsi al verricello fra le braccia del suo addestratore, obbedisce come un militare di lungo corso. Le attività proseguono con calate e recuperi, singoli e doppi, di altri finanzieri: il pilota mantiene l’elicottero in hovering - ossia fermo in un punto, in volo stazionario ad alcuni metri di quota – e i militari vengono calati nel vuoto.
Meccanismi affinati
Lo scopo di tutto questo? Affinare le tecniche di intervento e le procedure che coinvolgono i piloti, lo specialista al verricello e i tecnici del Soccorso alpino: ogni passaggio deve essere compiuto con la massima attenzione, perché una minima distrazione può costare molto cara. Non soltanto per la buona riuscita dell’intervento, ma anche per l’incolumità degli operatori stessi. Le attività di addestramento sono di vario tipo e, per quanto riguarda il Soccorso alpino, oltre a quelle di routine o a livello regionale, si svolgono almeno una volta al mese in collaborazione con gli elicotteri di Venegono.
La ricerca di uno scomparso
La mattinata di esercitazione si conclude con la simulazione di ricerca di una persona scomparsa: a bordo dell’elicottero salgono Wendy (cane abilitato anche alla ricerca tra le macerie) e il conduttore, che vengono poi calati a terra.
L’animale viene stimolato alla ricerca e non si ferma fino a quando, rannicchiato in mezzo alla vegetazione, non trova il figurante immobile: a questo punto Wendy si siede davanti a lui e inizia ad abbaiare, fino a quando arriva il conduttore e la premia. Una sorta di gioco, in questa esercitazione, ma una vita salvata, se si fosse trattato di un intervento reale. Una vita salvata grazie a una macchina dei soccorsi che, lontano dai riflettori, continua ad affinarsi per essere sempre pronta a intervenire anche dal cielo.
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