IL PUNTO
Venegono, ex Alfatherm: parola ai candidati
I quattro aspiranti sindaco si confrontano sul tema

Alfatherm spa è un’azienda attiva nel campo della produzione di film e foglie in PVC. È stata costituita nel lontano 1963 a Venegono e nel corso degli anni ha dato lavoro a centinaia di venegonesi. Nel 2017 però, la proprietà ha deciso di chiudere lo stabilimento di Via Marconi per concentrare la produzione nelle altre due sedi di Gallarate e Gorla Minore. Da allora la fabbrica è rimasta chiusa in attesa che gli amministratori decidessero le sue sorti.
Il parere dei quattro candidati sindaco
Gli episodi di microcriminalità che si sono susseguiti nell’ultimo periodo, e che vedono (suo malgrado) al centro della vicenda la ex fabbrica diventata nel frattempo rifugio per malintenzionati di vario genere, hanno fatto molto clamore valicando anche i confini del Paese. Le televisioni nazionali si sono interessate del fenomeno, i cittadini si dicono esasperati. E ora, che la campagna elettorale è imminente, tutte e quattro le liste che concorrono alle elezioni hanno dato necessariamente ampio spazio nei loro programmi al tema sicurezza.
Maria Luisa Limido di Centro Destra per Venegono spiega che «abbiamo sempre avuto un’ottima collaborazione con la proprietà. Ogni volta che è stato necessario intervenire all’interno della fabbrica si sono resi disponibili ad aprire i cancelli. Sappiamo che la volontà degli amministratori è di vendere lo stabile».
Dal canto suo, Fabiano Lorenzin di Con Senso Civico spiega che l’area «Alfatherm è stata inserita dal Comune negli ambiti di rigenerazione urbana, pertanto, esiste già un progetto di riqualificazione denominato Nucleo antico della Pianasca». «Si dovrà costantemente presidiale l’edificio che è stato sgomberato recentemente dopo che da tempo i cittadini segnalavano la presenza di abusivi. Tutto ciò ha generato episodi di spaccio nel parco pineta, borseggi e assalti ai negozianti. L’attività di controllo dovrà essere costante e concreta con immediato interessamento degli organi preposti», conclude Lorenzin.
Secondo Stefano Barbieri di Venegono Domani è necessario dotarsi di un corpo di polizia locale più strutturato e formato: «Serve un sistema di monitoraggio video del territorio comunale più performante, con una copertura adeguata anche a Pianbosco. Questo però non basta, senza il presidio dello Stato, il Comune da solo non ce la può fare».
Infine, Nicola Fiumicelli di Idee in Comune ci tiene a precisare che Alfatherm è un luogo privato su cui non è possibile intervenire liberamente. «Durante l’ultimo sgombero le forze dell’ordine hanno dovuto richiedere l’apertura dei cancelli da parte della proprietà. In quell’ex area è possibile fare diverse cose ma ci deve essere più di un intento. La vendita dello stabile potrebbe paventare numerosi scenari. Sarebbe opportuno avviare dei tavoli di lavoro per capire come riqualificare l’area replicando quello che è stato fatto con l’area ex Velamp. L’unica cosa che può fare il comune nell’immediato è acquisire l’area, ma ovviamente ci sono costi non indifferenti di cui tener conto».
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