TENTATO OMICIDIO
Venegono, con l’accetta contro il fratello: condannato
Aveva tentato di colpire il parente per tre volte dopo una discussione a tavola
Subito dopo Ferragosto aveva litigato con il fratello a tavola, era andato nella sua abitazione nella stessa casa di corte a Venegono Superiore, aveva preso un’accetta, era tornato indietro e aveva tentato di colpire il parente alla testa per tre volte.
Per fortuna non aveva raggiungo il bersaglio, perché il fratello si era difeso mettendo di mezzo ogni volta una sedia diversa, ma qualche giorno dopo per quell’aggressione era stato arrestato. E ora per quel tentato omicidio, e anche per maltrattamenti anche nei confronti della madre e del padre, è stato condannato a cinque anni di carcere. Il processo a carico del trentaquattrenne Alessandro La Porta, difeso dall’avvocato Marco Antonini, si è svolto davanti al gup Giuseppe Fertitta con il rito abbreviato. E si può dire che all’imputato sia andata bene, perché a fronte appunto di accuse di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia, si è arrivati, riduzione dopo riduzione, per il rito e per la concessione delle attenuanti generiche, a una pena finale che è più o meno la metà rispetto a quello che aveva chiesto il pubblico ministero in aula, e cioè nove anni e sei mesi di reclusione. Il resto della famiglia si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Francesca Panajia, non tanto per avere un risarcimento in denaro quanto per avere garanzie per la propria sicurezza in futuro.
L’esplosione di violenza dello scorso 17 agosto con uso dell’accetta, che solo per un caso fortunato non ha prodotto una tragedia, ma soltanto tre sedie rotte, avrebbe rappresentato infatti solo l’estrema degenerazione di una quotidianità fatta appunto di maltrattamenti piccoli e grandi nei confronti di genitori e fratello da parte di La Porta.
L’anno scorso una lite in famiglia era finita in tragedia a Pallanzeno, in provincia di Verbania.
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