L’ALLARME
Boccone avvelenato, cane in fin di vita
Nei pressi del centro sportivo di Bizzozero un altro episodio di un crimine che si ripete negli anni

Mangia un boccone e, pochi minuti dopo, vomita schiuma. Non solo: ancora oggi, purtroppo, non si sa se il cane si riprenderà.
Il fatto è avvenuto a Viggiù, nei pressi del centro sportivo Bizzozero, alle porte del paese e al confine con Saltrio e Clivio. Qui, una donna che era passeggio con il cane, ha assistito senza poter intervenire a quello che è stato l’avvelenamento di Dick, un meticcio di dodici anni. Improvvisamente, mentre stava annusando per terra, la bestiola ha preso, masticato e ingoiato qualcosa: la donna ha provato a toglierglielo dalla bocca, ma ormai era troppo tardi. A quel punto sono iniziati i guai.
«Poco dopo - raccontano i padroni - ha iniziato a vomitare schiuma. A quel punto l’abbiamo portato dal veterinario, che ha confermato la grave intossicazione e lo sta curando con antibiotico, antidolorifico e altre flebo. Adesso sembra stare un po’ meglio, ma ha il fegato ingrossato, una forte pancreatite e, a oggi, non è possibile capire come e se si riprenderà e in che condizioni. Sull’episodio stiamo valutando anche di sporgere denuncia e, nel frattempo, desideriamo avvertire chi passeggia col cane in quella zona: state attenti».
Intanto nel luogo dov’è accaduto l’episodio, ovvero la stradina laterale di via Molino dell’Oglio che porta al campo di tiro con l’arco, i padroni di Dick hanno posizionato un cartello con scritto: «Purtroppo c’è gente ancora cattiva e senza cuore al mondo. In questa stradina il mio cagnolino ha mangiato un boccone con veleno. Fate attenzione. Ora sta lottando fra la vita e la morte».
Chi è stato? E perché? Le ipotesi si rincorrono: per esempio, non lontano da quel posto sorge una colonia felina. Si tratta di gatti randagi che hanno costituito una «comunità», come ce ne sono a centinaia nel Varesotto e che alcuni volontari seguono da un punto di vista alimentare e sanitarie. Ma, chiaramente, i gatti gironzolano qua e là e qualcuno, per liberarsene, decide di provare ad avvelenarli. È questo il caso? Chissà.
Di certo fra Viggiù, Saltrio e Clivio, non si tratta del primo episodio di bocconi avvelenati lasciati in giro. La casistica, nel corso degli anni, è lunga e comprende dei quattro zampe avvelenanti e anche morti. Il fenomeno si era un po’ chetato da almeno un biennio. Ora è ritornato. Il consiglio, quindi, resta sempre quello di prestare massima attenzione a dove il proprio cane mette il muso quando è a passeggio.
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