POLITICA
Viggiù, Sandy Cane is back (forse)
Primo sindaco donna afroamericano della Lega nel 2009, vuole candidarsi nuovamente alla fascia tricolore. Ma non con Salvini

Sandy Cane is back (è tornata). L’ex prima cittadina di Viggiù dal 2009 al 2014, che portò la Valceresio alla ribalta della stampa internazionale per essere stata il primo sindaco donna e afroamericana della storia della Lega, sta cercando di costruire una lista per partecipare alle elezioni comunali 2024.
LA CONFERMA
La notizia circolava da qualche tempo nel territorio viggiutese e l’interessata ha confermato, non nascondendosi: «Non è facile - conferma alla Prealpina - ma sto provando a cercare delle persone di valore per organizzare una lista». Innanzitutto va detto che l’ex prima cittadina del paese della Valceresio non è più iscritta da anni al Carroccio il cui simbolo, vale a dire l’Alberto da Giussano, è tratto proprio da una scultura di Enrico Butti, lo scultore del paese più famoso.
Americana e convinta federalista, soprattutto sul fronte dell’autonomia dei territori, Cane lasciò la Lega a seguito dell’arrivo alla segreteria di Matteo Salvini, il quale cancellò il nome “Nord” e diede il via a una svolta nazionale agli ormai ex padani.
«LA LEGA NON è PIÙ IL MIO PARTITO»
«Ma sono rimasta delusa anche per altre cose e, quindi, da tempo, la Lega non è più il mio partito», confessa Sandy Cane, che lavora in una centrale operativa nel settore della sicurezza.
E così, stavolta, si presenterà senza il simbolo della Lega, ma con cinque anni di mandato da primo cittadino alle spalle, in cui «Penso di essere ricordata soprattutto come un sindaco molto vicino alle persone. Abbiamo contribuito a ravvivare il paese con molte iniziative, in cui ero sempre presente, tra i cittadini. E così, in questi mesi, molte persone mi hanno chiesto di ricandidarmi proprio per questa mia caratteristica di essere vicina alla popolazione, aspetto che manca un po’ a questa amministrazione, almeno stando a quanto mi riferiscono. Ora, spero che questa mia piccola osservazione non scateni delle polemiche, perché quando ero sindaco, anche a me sono state rivolte delle critiche che ho accettato».
D’altronde in democrazia è anche naturale e salutare che non la si pensi tutti nello stesso modo. In ogni caso, per la campagna elettorale ci sarà tempo: «Nel frattempo - conclude Sandy Cane, con il suo inconfondibile accento italo-americano - studierò il bilancio per capire gli eventuali margini di manovra su cui disegnare il programma elettorale che penseremo, ricordando anche come, quando venni eletta, avviai una svolta sostenibile, ottenendo il finanziamento dalla Comunità montana del Piambello per installare dei pannelli fotovoltaici sulla scuola primaria di Viggiù», in tempi in cui la transizione ecologica era soltanto accennata.
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