L’INTERVENTO
«Villa Mylius? Pentito di averla donata al Comune»
Parla Roberto Babini Cattaneo: «Amareggiato e disgustato»

È da più di un anno che un silenzio tombale è calato sui lavori della villa ex Mylius (appartenuta dal 1941 a mio nonno Achille Cattaneo) mentre su Prealpina e sui media locali vengono spesso affrontati i temi relativi alle opere pubbliche in corso di esecuzione nella città di Varese (Stazioni, Caserma, Largo Flaiano ecc.). Per chi non avesse seguito tutta la vicenda ne faccio qui una breve cronistoria che inizia nel settembre 2006 con la donazione della villa e del parco al Comune di Varese.
Luglio 2008 - Apertura del parco al pubblico.
2008/2010 - Ridda di proposte e progetti per l’utilizzo dell’immobile (scuola di musica, scuola di cucina,museo non meglio definito ecc…)
2013 - Definitivo orientamento da parte del Comune per la creazione di una scuola denominata “Accademia del Gusto” gestita dal famoso chef Gualtiero Marchesi.
2013/2015 - Discussioni senza risultati pratici per il restauro e relativo utilizzo della piscina nonché per il problema dei parcheggi.
Dicembre 2015 - Firma della convenzione con la Fondazione Marchesi. Apertura prevista nel 2018 (sic).
Ottobre 2016 - Conferma da parte della nuova giunta del Progetto Marchesi con ribadita promessa di apertura per l’anno 2018(sic).
2018/2019 - Riveduto integralmente il progetto precedente con approvazione di spesa complessiva di euro 6.450.000.
Ottobre 2020 - Appalto e aggiudicazione dei lavori.
Gennaio 2021 - Apertura ufficiale del cantiere.
Novembre 2021 - Primo stop ai lavori (mistero sui motivi).
Agosto 2022 - Riapertura del cantiere con previsione di fine lavori per ottobre 2023.
Luglio 2023 - Ulteriore annuncio del Comune : integrale ristrutturazione della piscina e dell’edificio degli spogliatoi con un investimento di euro 500.000. A tutt’oggi nulla di quest’opera è stato realizzato.
Nuova sospensione dei lavori nella villa (sempre mistero sui motivi). Da allora silenzio assoluto.
Dal 2006, anno della donazione, in 18 anni cosa si è realizzato? Intanto nel corso delle annose discussioni progettuali non si è nel frattempo provveduto ad avere cura della villa e ad effettuare quel minimo di manutenzioni che avrebbero impedito il suo rapido degrado. Ma anche ora in una situazione di cantiere chiuso l’immobile è in totale stato di abbandono e di disfacimento, i lavori già eseguiti si deteriorano, l’area circostante è invasa da rovi ed erbacce.
C’è da domandarsi: riprenderanno mai i lavori? E con quali pesanti aggravi nei costi?
Parliamo infine dello stato pietoso in cui versa il parco: a parte qualche piantumazione fatta una tantum insieme a degli ingiustificati abbattimenti, l’unica vera attività svolta regolarmente consiste nel taglio dei prati. Per il resto manutenzioni zero! Ben diverso è, ad esempio, il lavoro di conservazione del parco di Villa Panza! Come mai?
La mia personale conclusione è che sono amareggiato, disgustato e totalmente pentito di aver fatto questa donazione. Trova conferma l’opinione diffusa secondo la quale talvolta gli amministratori pubblici non sono buoni gestori della “res pubblica” interessati solo alle loro logiche di potere e non mossi da un autentico attaccamento al bene della collettività.
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