LA SENTENZA
Violenza sessuale a Creta, 4 anni all’animatore varesino
Il pm aveva chiesto 7 anni e mezzo. L’imputato: «Una vergogna: lo stupro è una bugia»

È stato condannato a quattro anni di reclusione il giovane varesino, ex animatore turistico a Creta, accusato di violenza sessuale nei confronti di una turista che, all’epoca dei fatti, nell’estate del 2017, aveva quindici anni.
Si è concluso così oggi, martedì 5 luglio, il processo dinanzi al Tribunale di Varese in composizione collegiale, presieduto da Cesare Tacconi. L’accusa, sostenuta in aula dal pm Giulia Floris, aveva chiesto una condanna a sette anni e sei mesi; mentre il difensore dell’imputato, l’avvocato Veronica Ligorio, aveva invocato l’assoluzione, parlando di rapporto consensuale.
All’uscita dall’aula, l’imputato - fino a quel momento sempre composto durante tutto il processo - si è lasciato andare, parlando di «una vergogna: rovinate la vita a un ragazzo per una bugia».
Il Tribunale ha fissato anche un primo risarcimento alla vittima - 15.000 euro -: l’ammontare definitivo dovrà essere stabilito attraverso un separato giudizio civile. Motivazioni della sentenza di condanna entro 90 giorni. La difesa, in ogni caso, ha già annunciato la volontà di ricorrere in appello.
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