LA SENTENZA
Vongole avariate al banchetto di nozze: chef e direttrice condannati
Due mesi e 20 giorni con la condizionale. Nel luglio del 2021, in un ristorante di Mergozzo, sposi e numerosi invitati, si erano sentiti male per intossicazione alimentare. L’avvocato difensore: «Responsabilità altrui»
Condannati a 2 mesi e 20 giorni con la sospensione condizionale della pena e non menzione Marco Sacco e Raffaella Marchetti, difesi dall’avvocato Marco Ferrero, rispettivamente chef e direttrice del ristorante stellato “Piccolo lago” di Mergozzo. Il giudice Beatrice Alesci ha disposto anche il risarcimento dei danni nei confronti delle cinquanta parti civili e delle spese legali, che si sono costituite con gli avvocati Patrich Rabaini e Paolo Patacconi.
COLPA DELLE VONGOLE
I due imputati erano finiti a processo per lesioni personali e commercio di sostanze alimentari nocive. I fatti risalgono a luglio 2021, quando al termine di un banchetto nuziale, numerosi invitati, sposi compresi, avevano avvertito i sintomi di un’intossicazione alimentare, con nausea, vomito e dissenteria. Qualcuno si era recato al Dea. Era stata presentata la denuncia ai Carabinieri che, all’esito degli esami dell’Asl Vco, avevano stabilito che la causa di quei malori era un’intossicazione da norovirus, contenuto nelle vongole servite crude con il risotto. Il pm Fabrizio Argentieri al termine del dibattimento aveva chiesto la condanna a 8 mesi ciascuno.
I DIFENSORI: «CONDANNA PER RESPONSABILITA’ALTRUI»
Marco Ferrero, avvocato difensore di Sacco e Marchetti osserva come si tratti di «una condanna per responsabilità altrui trattandosi di alimento acquistato in confezione sigillata la cui genuinità avrebbe dovuto essere garantita, come previsto nella legge alimentare del settore, dal produttore e poi dall’importatore che inspiegabilmente non sono stati coinvolti nell’inchiesta». E ancora: «Si tratta pur sempre di una responsabilità colposa e valuteremo la possibilità di espletare l’appello quando saremo messi a conoscenza del dispositivo. In ogni caso la responsabilità era residuale tanto che il giudice ha applicato una pena nei minimi termini e giustamente ha limitato e non di poco le richieste di danno delle numerose parti civili che erano sproporzionate e non di poco rispetto a quanto accaduto trattandosi di un virus che al massimo provoca mal di pancia per due o tre giorni senza ulteriori conseguenze».
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