IPPODROMO
Zocchi scrive al Governo
Crisi Bettole: serve autorevole e tempestivo intervento Mesef

Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Luigi Zocchi, nonché proprietario di cavalli che si allenano a Varese (tra cui Amonet), scrive al sottosegretario del Masaf per metterlo al corrente della crisi delle Bettole chiedendogli «un suo autorevole e tempestivo intervento».
Qui di seguito il testo della lettera indirizzata a Patrizio Giacomo La Pietra:
Illustre Sottosegretario,
sono Luigi Zocchi, Consigliere Regionale del Gruppo Fratelli D’Italia in Lombardia ed appassionato proprietario di un paio di cavalli da corsa che sono gestiti all’interno della struttura dell’Ippodromo Di Varese.
Abbiamo già avuto modo di incontrarci proprio a Varese, nell’ippodromo che, da un paio d’anni, conosce incredibili situazioni a causa di uno scontro permanente tra i rappresentanti della Società Varesina Corse Cavalli, che gestisce l’impianto grazie ad una convenzione con il Comune di Varese, che risulta tuttora proprietario dell’Ippodromo, ed i rappresentanti degli operatori ippici locali.
In particolare il presidente della SVICC, quella che gestisce l’ippodromo, dichiara ormai quasi quotidianamente di voler chiudere l’accesso alla pista di allenamento, già a partire dal 2 maggio prossimo, proclamando a gran voce che noi proprietari saremmo debitori per un’ingente somma di denaro e faremmo i “signori” con i suoi soldi, frasi riportate dal più autorevole quotidiano locale (La Prealpina).
Le vorrei assicurare che moltissimi proprietari, tra i quali io stesso, pagano regolarmente l’affitto dei box che sono di proprietà della stessa società e, sinceramente, non si può immaginare come si possa essere creato un debito enorme a fronte di canoni di locazione di 100 euro mensili.
Come può facilmente capire la chiusura della pista di allenamento provocherebbe la mancanza della possibilità di preparare i nostri cavalli per le future gare, provocando, di conseguenza, costi aggiuntivi per i ritiri dalle gare e costi ancora più elevati per la mancanza di conquistare eventuali premi e, per la mancanza di allenamento, anche una perdita di salute e di benessere degli animali.
Il Comune di Varese da parte sua ha dapprima pubblicato un bando per la manifestazione di interesse alla gestione dell’impianto, poi ritirato e non ancora rinnovato; anche questa situazione non appare scevra di punti da esaminare seriamente.
Le chiedo perciò di intervenire al più presto ed autorevolmente per evitare il concretizzarsi dell’ipotesi di chiusura dell’impianto di Varese, chiusura che ritengo non sia nemmeno legale, ma mi riservo, anche a nome dei miei colleghi proprietari regolarmente paganti, di far valere i nostri diritti in ogni sede a tutela anche deli operatori, oltre che di noi proprietari, appassionati e non “signori”.
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