Mafia
Mafia, confiscati beni per 2,1 mln a imprenditore di Agrigento
Gioacchino Cottitto è ritenuto vicino al boss Giuseppe Falsone
Catania, 10 set. (askanews) - La Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento ha eseguito una confisca di beni riconducibili all'imprenditore 49enne Gioacchino Cottitto, di Palma di Montechiaro, per un valore di 2 milioni e 100mila euro.
Il provvedimento è stato emanato dalla Prima Sezione Penale del Tribunale di Agrigento, a seguito di articolate indagini economico-patrimoniali eseguite dalla D.I.A. su delega del procuratore aggiunto di Palermo Bernardo Petralia.
Cottitto, imprenditore nel settore agroalimentare, venne arrestato nel 2010 nell'ambito di un'operazione della D.D.A. palermitana denominata "Apocalisse", in cui furono contestati i reati di associazione mafiosa, il concorso esterno in associazione mafiosa, il riciclaggio e l'intestazione fittizia di beni, riconducibili all'allora latitante, nonché rappresentante provinciale agrigentino di Cosa nostra, Giuseppe Falsone.
L'imprenditore è stato ritenuto il tramite tra la grande distribuzione commerciale ed i rappresentanti agrigentini delle cosche. Per questo la Corte d'Appello di Palermo lo ha condannato a 3 anni di reclusione.
Con il provvedimento di oggi è stata disposta la confisca dell'associazione agricola "La Rotonda dei Pini", del 50% delle quote societarie e dell'intero patrimonio della "Biofrutta s.r.l." (il restante 50% è già sottoposto a confisca con altro provvedimento), di 2 fabbricati, di 11 terreni, di un'impresa individuale attiva nel settore agricolo (con relativo complesso dei beni aziendali) e il saldo attivo di conti correnti bancari.
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