AMBIENTE
«Siamo invasi dagli alieni», interventi solo a ottobre
Le specie invasive si stanno moltiplicando, ma in questa stagione non si può fare nulla. Un app della Regione per segnalare le piante infestate

All’inizio è stato il tarlo asiatico, che arrivato dall’estremo oriente è spuntato per la prima volta a Parabiago nel 2000 e da lì si è diffuso in mezza Italia. Poi è stata la volta delle minilepri liberate nel parco Alto Milanese, quindi gli scoiattoli che qualcuno ha mollato al Parco Castello e che in pochi anni hanno conquistato mezza provincia di Milano e mezza provincia di Varese. Da ultimo, ecco la cocciniglia giapponese, che apparsa per la prima volta in Europa nel 2017 a Cerro Maggiore da lì ha colonizzato migliaia di alberi tra il Milanese, il Varesotto, il Comasco e anche la Brianza. Ma è soprattutto a Legnano che la presenza di quest’ultima specie aliena in questi giorni è particolarmente evidente.
L’ALBERO DI VIA MENOTTI
Per chi vuole farsi un’idea basta passare dal parcheggio di viale Matteotti: nei pressi della cassa automatica, praticamente sotto le finestre del municipio, c’è un albero che nelle scorse settimane sembrava pieno di fiori. Non erano fiori, ma i caratteristici anelli cotonosi in cui la cocciniglia (nome scientifico Takahashia japonica) depone migliaia e migliaia di uova. L’albero in questione è completamente infestato, ma in altre zone della città la situazione non è molto migliore: la cocciniglia impesta i bagolari davanti alle scuole Pascoli come, gli alberi davanti alla ex Casa Accorsi; anche la pianta sulla rotonda davanti l’Esselunga ne è piena. In questi giorni la presenza della cocciniglia è particolarmente evidente perché l’insetto sta depositando le sue uova, che sono appunto custodite nei caratteristici filamenti dall’aspetto gommoso. Inutile cercare di intervenire adesso, l’unica sarebbe staccare il ramo infestato prima che si schiudano le uova, così da evitare che le larve possano attaccare gli alberi vicini. Amga è ben consapevole del problema, che gli agronomi della partecipata hanno affrontato anche nel corso di recenti incontri pubblici. L’unica però è aspettare ottobre, quando con la caduta delle foglie l’insetto sarà più vulnerabile. Allora le piante saranno trattate con uno speciale olio che ucciderà i parassiti senza creare alcun tipo di danno all’ambiente. Per quanto riguarda i privati, invece, ognuno deve fare per sé. Chi dovesse scoprire la cocciniglia nel giardino di casa deve scaricarsi l’app “Fitodetective” e segnalarne la presenza al servizio fitosanitario regionale, che provvederà almeno a tenerne aggiornato il monitoraggio della diffusione. Per il resto, meglio affidarsi a giardinieri professionisti per gli interventi del caso, l’alternativa è quella di vedere deperire lentamente la pianta, man mano che il parassita le succhierà la linfa di cui si nutre.
PERCHÉ PROPRIO QUI
Davanti allo spettacolo di alberi completamente agghindati di anellini bianchi è quindi inutile allarmarsi: anche se è chiaro che di anno in anno la situazione stia peggiorando, in questa stagione non si può fare nulla. Resta il dubbio sul perché queste specie orientali siano apparse proprio attorno a Legnano. Se sono state fatte delle ipotesi sul perché il tarlo asiatico sia stato individuato per la prima volta proprio a Parabiago, è davvero difficile immaginare come la cocciniglia giapponese sia apparsa a Cerro Maggiore. A questo punto, però, poco importa. Quel che è certo è che ormai gli alieni sono tra noi, e che bisogna stare in guardia.
Il servizio completo sulla Prealpina di mercoledì 11 giugno, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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