CERRO TORRE
Alpinista morto, tra i soccorritori Della Bordella
Il varesino impegnato nelle operazioni in Patagonia

C’è anche l’alpinista varesino Matteo Della Bordella impegnato nelle complesse operazioni di recupero di Corrado Pesce, morto sul Cerro Torre, nella Patagonia Argentina, dove era bloccato da venerdì mattina perché ferito da una valanga.
Come ha raccontato lo stesso varesino in un report pubblicato dal sito Montagna.tv, la cordata di Pesce - che saliva insieme a Thomas Aguilo - e quella di De Bordella - con Matteo De Zaiacomo e l’altro varesino David Bacci, tutti e tre del gruppo dei Ragni di Lecco - sono salite verso il Cerro Torre da due vie diverse, unendo le forze negli ultimi 300 metri. Nella notte però una scarica di ghiaccio e sassi ha centrato Pesce e Aguilo mentre stavano riposando qualche ora. I tre “ragni” sono stati però informati dell’accaduto soltanto una volta arrivati in vetta.
Subito la cordata italiana si è data da fare per soccorrere gli altri due alpinisti. Thomas viene individuato grazie a un drone che proprio Della Bordella ha con sè e viene raggiunto dopo circa tre ore di complesse operazioni.
Le condizioni estreme hanno però costretto ad interrompere le ricerche dell’italiano.
«La nostra via - ha affermato Matteo Della Bordella - si chiama “Brothers in arms” in onore di Matteo Bernasconi, Matteo Pasquetto, Korra Pesce e tutti i nostri fratelli mancati sulle montagne che tanto amiamo».
L’incidente è avvenuto lungo la parete Est, in una zona pericolosissima e soggetta a continue valanghe, dopo aver conquistato la vetta del Cerro Torre, a quota 3.128 metri sulle Ande Argentine.
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