IL PROGETTO
Un Parco attorno al lago di Varese
Anello verde con approdi e punti panoramici fra i nove Comuni rivieraschi

La creazione di un “Parco del lago di Varese” che comprenda, in un’omogenea identità di origine, storia, cultura e caratterizzazione estetica, i nove Comuni interlacuali, e che faccia scaturire tutte le possibilità di rinascita economica e turistica finora non pienamente espresse.
Questo il fulcro del progetto presentato durante la periodica assemblea dei Comuni rivieraschi, all’interno della sala consiliare del municipio di Bardello, e che potrebbe correre parallelamente alla globale pianificazione portata avanti dalla Regione Lombardia e finalizzata al risanamento del nostro bacino lacustre.
Si tratta di un progetto per il quale, nel 2014, ACT architettura s’era aggiudicata il secondo premio al concorso per il lungolago indetto dalla Provincia di Varese e dall’Ordine degli architetti.
«Quella proposta progettuale è stata solo il punto di partenza di una serie di approfondimenti - ha spiegato la referente dello studio, Katia Accossato - condotti da me in collaborazione con il Dipartimento degli Studi urbani del Politecnico di Milano, con l’Ordine degli architetti varesino e attualmente pure con l’Università di Portsmouth».
Lo studio del territorio che ha il lago come baricentro è stato condotto partendo anche dalla considerazione del suo passato geologico e storiografico e servendosi di mappe antiche e poco conosciute.
«Siamo partiti - ha proseguito Accossato - con una lettura del territorio delineandolo all’interno di un parco identificato da una quota, quella dei 260 metri sul livello del mare, ovvero quella del lago originario. Abbiamo cioè stabilito un confine ideale, che non è certo tassativo. All’interno di questo parco s’è pensato a una sorta di anello verde che unisce i margini del lago e all’interno del quale si possono incontrare i manufatti dei vari Comuni. Abbiamo previsto un parco “a burocrazia zero”, nel senso che non ci sarebbe nemmeno bisogno di creare una normativa specifica».
L’appartenenza al “Parco del lago di Varese”, però, suggellerebbe il rispetto consolidato di tutta una serie di regole capaci di decretarne l’omogeneità estetica.
«Si tratterebbe di rimettere ordine al tutto - ha precisato la professionista -, inducendo i Comuni ad attenersi agli stessi colori, allo stesso tipo di illuminazione e anche agli stessi cartelli segnaletici. È necessario evitare, infatti, di fare scelte non coordinate, proprio per consentire una lettura più unitaria del territorio, comprensibile ai residenti e immediatamente percepibile anche dai turisti».
Il progetto prevede anche dei collegamenti tra le sponde e il centro storico di ogni Comune attraverso filari di pioppi, in modo da rendere immediatamente riconoscibile la via verso il lago.
Ogni Comune vedrebbe valorizzato il punto più panoramico del proprio ambito, grazie alla realizzazione di stazioni di osservazione del territorio, e verrebbe dotato di un proprio approdo e di strutture leggere, accostate alle rive, con solarium e arredo urbano.
«Questo progetto già c’è - ha concluso l’architetto - Sarebbe un peccato cestinarlo».
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