AL MINISTERO
Beko, notte di trattativa in cerca dell’intesa
Il testo preliminare c’è, ma si analizza ogni dettaglio. Incentivi all’uscita e ammortizzatori sociali tra i punti chiave della discussione

«Noi siamo disposti a rivedere il nostro piano ma dobbiamo arrivare a un’intesa in tempi rapidi: non possiamo continuare a perdere soldi». Così si era espresso il management di Beko Europe durante uno dei primi incontri di presentazione del loro piano industriale. Con quelle premesse è iniziato il confronto vero di questi mesi. Quelle stesse parole nel pomeriggio di martedì 8 aprile – anche se in via non ufficiale – sono state ripetute tra i corridoi del Ministero dell’Industria e del Made in Italy, prima che iniziasse il confronto con i sindacati e i rappresentanti del governo. O la va o la spacca, per dirla in soldoni. E, proprio in quest’ottica, il vertice romano è in corso da ore. Tutti seduti intorno al tavolo a discutere, a leggere parola per parola un testo preliminare di accordo che, nella giornata di mercoledì, dovrebbe diventare ufficiale.
I PUNTI CHIAVE
Fermo restando che i numeri ormai non si toccano più e dicono che a Cassinetta gli esuberi tra gli operai sono 312 e che il personale di staff non più necessario tra Varese e Milano ammonta a 270 unità. Il primo elemento chiave, dunque, sono gli incentivi all’uscita. I sindacati hanno chiesto all’azienda un rialzo, soprattutto per la fascia di età over 50 non ancora pensionabile. Altro nodo cruciale quello degli ammortizzatori sociali. Pare ormai confermato l’utilizzo di contratti di solidarietà, che dovranno poi essere definiti nel dettaglio a livello territoriale. Un discorso a parte andrà fatto per Siena, dove probabilmente si utilizzerà la cassa integrazione, ma con funzione di garanzia per i dipendenti.
L’approfondimento sulla Prealpina di mercoledì 9 aprile, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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