ISTRUZIONE
«La scuola chiude»: la rabbia dei genitori
Besozzo, le elementari non riapriranno: comunicazione data solo giovedì, “spiazzati” 55 alunni

Sono 55 gli alunni e 12 tra insegnanti ed educatori che giovedì sera, 24 luglio, hanno scoperto improvvisamente che la scuola, dove hanno sempre operato, la Fondazione del Sacro Cuore di Gesù con sede a Bogno, a settembre non aprirà più le porte per loro, anche se le iscrizioni erano già state effettuate.
BILANCIO IN ROSSO
Questo giustifica la reazione furiosa dei genitori, all’oscuro di tutto fino al momento della comunicazione. L’istituto paritario, tramite la responsabile Barbara Bini, ha comunicato la grave situazione finanziaria in cui versa la realtà scolastica caratterizzata economicamente da un buco di 150mila euro, generato dalle poche iscrizioni nella scuola primaria: dieci iscritti in prima, undici in seconda, nove in terza, diciassette in quarta e otto in quinta. Che la situazione non fosse rosea, era già stato percepito da tutti, ma non fino a questo punto: ora i genitori si trovano a dover individuare una scuola che possa accogliere i loro figli, alcuni in uno stato di fragilità. C’è molta rabbia soprattutto per la modalità con cui è stato affrontato il problema.
GENITORI FURIBONDI
«Ecco spiegato perché ogni tanto non c’era luce nelle aule, due volte il pranzo è stato servito freddo, il riscaldamento qualche volta non funzionava» si spiegano i genitori arrabbiati anche perché è stato loro caldamente suggerita l’iscrizione alla scuola Manfredini, che a Besozzo ha un distaccamento in quello che è stato l’Istituto Rosetum.
«Non c’è stato alcun accordo formale - spiega, invece, Antonella De Giorgi, direttrice di questa scuola - La dottoressa Bini, essendo noi una scuola paritaria della zona, ci ha chiesto se abbiamo la possibilità di accogliere gli alunni. La nostra risposta è stata positiva. È stato organizzato un incontro per il 31 luglio alle 18 in Rosetum durante il quale i genitori, con grande libertà, possono verificare le opzioni». Naturalmente i genitori possono scegliere la scuola pubblica, ma in un tempo ristretto devono valutare diversi aspetti.
L’articolo completo sulla Prealpina di sabato 26 luglio, in edicola e in in edizione digitale.
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