LA RABBIA
Ladri al cimitero, tombe devastate
Amara scoperta: razzia di vasi e fiori
È stata una pessima sorpresa quella che i parenti dei defunti hanno trovato l’altra mattina al cimitero di Sacconago, a Busto Arsizio. Almeno una decina di tombe, infatti, sono state razziate da ladri in cerca di rame.
INDEGNA SCORRIBANDA
I malviventi, che hanno compiuto nella notte la loro indegna scorribanda, si sono infatti impossessati di vasi portafiori in rame, metallo che da sempre ingolosisce i delinquenti per le sue caratteristiche (è un ottimo conduttore di calore ed elettricità, è duttile, particolarmente resistente, e si presta a molteplici utilizzi).
Fatto sta che nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 luglio una banda di ladri (improbabile che il misfatto sia stato compiuto da una sola persona) si è intrufolata nel cimitero di via Bienate, dove riposano i defunti sinaghini, mettendosi alla ricerca di oggetti in rame, prevalentemente vasi portafiori.
Nel realizzare i loro furti, i balordi hanno messo a soqquadro diverse tombe (non meno di una decina), come hanno potuto amaramente constatare i parenti che ieri mattina si sono recati al camposanto per trovare i propri cari.
Vasi svuotati, lapidi danneggiate o comunque ricoperte di terra, fiori sradicati: non è stato un bel vedere per i sinaghini che hanno iniziato la settimana portando un saluto ai parenti defunti. Emotivamente scosse per l’accaduto, le vittime degli atti vandalici hanno informato i carabinieri, che si sono subito attivati con l’avvio delle indagini.
RABBIA E DOLORE
Ovviamente non sarà semplice risalire ai responsabili, ma un aiuto in questo senso potrebbe arrivare dalla visione dei filmati registrati dalle videocamere installate in quella zona. Certo è che quella dei furti nei cimiteri è una vergogna che si ripete con sconcertante frequenza.
Più volte sono stati segnalati episodi di questo tipo nel cimitero principale di Busto - come in altre zone della provincia -, dove i ladri di fiori, oggetti in rame e statuette non sembrano mai andare in vacanza. Dopo la parentesi del lockdown (con relativa chiusura anche dei camposanti cittadini), i malviventi hanno dunque ripreso le loro razzie, cominciando dal cimitero di Sacconago. Un reato particolarmente odioso perché va a toccare gli affetti più cari.
E se nel caso dei furti di rame il motivo delle ruberie è la “preziosità” del materiale, quando si tratta di fiori non si capisce che cosa possa spingere gli incivili a commettere questo tipo di azioni, se non la volontà di abbellire una tomba in maniera disonesta. Certo non è semplice cogliere i ladri in flagrante.
La speranza è che almeno le telecamere (quando ci sono) possano dare una mano agli inquirenti.
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