LO SQUALLORE
Stazione Nord: scalo nel degrado
Pusher, ladri e rifiuti: desolazione nella terra di nessuno

Il progetto di riqualificazione dell’area è maestoso: un affascinante mix di (tanto) verde, spazi commerciali e residenziali. Ma in attesa che il rendering si traduca in realtà (processo certamente non di breve durata), la stazione delle Nord e le vie limitrofe restano terra di nessuno.
Un deserto di degrado in cui spacciatori e sbandati continuano a imperversare e trovare terreno fertile.
Insomma, se alle Fs di Busto Arsizio la situazione è precipitata paurosamente nelle ultime settimane, a causa di alcune presenze molto problematiche, nemmeno l’altra casa dei binari se la passa bene. Anche se, perlomeno, l’interruzione quasi completa del servizio di distribuzione pasti ha ridotto un pochino la concentrazione di personaggi in grado di creare degrado e paure.
L’area che circonda lo scalo ferroviario di via Vincenzo Monti appare in questi giorni come un cimitero di biciclette abbandonate e vandalizzate: non si contano più i mezzi in condizioni pietose, vere e proprie carcasse legate in qualche modo alle rastrelliere, ai pali o agli archetti parapedonali.
Prive di ruote, senza sella o col telaio reso irriconoscibile dalla ruggine: la gamma degli orrori a due ruote è ampia, figlia di una cannibalizzazione totale. Non sono soltanto le bici abbandonate - o quel che ne resta - a dimostrare lo squallore.
Attorno alla stazione spuntano come funghi bottiglie di birra, lattine, avanzi maleodoranti di cibo, gettati senza tanti complimenti in mezzo alle piante, a testimoniare in maniera lampante che la zona è sempre frequentata da gente non troppo raccomandabile.
Va detto però che, almeno all’interno della stazione (e negli spazi immediatamente antistanti), il numero degli sbandati e derelitti è in diminuzione rispetto al recente passato. Per un motivo preciso.
Da qualche tempo, infatti, i generosi volontari che in passato si recavano in via Monti (così come in stazione centrale) a distribuire pasti caldi ai senzatetto, hanno deciso di interrompere questo tipo di attività solidale, anche su suggerimento delle autorità di pubblica sicurezza.
Lo hanno fatto non certo per disinteresse, ma perché ogni volta che i volontari si presentavano sul posto col cibo, venivano attorniati da pusher e microcriminali che si mischiavano ai veri indigenti per ottenere a sbafo un pasto caldo. Insomma, degli approfittatori. Il cui comportamento è tanto più deprecabile perché mira a sottrarre cibo a chi versa in condizioni di povertà estrema.
La decisione si sta rivelando saggia, visto che il manipolo di “scrocconi” sta girando alla larga dalla stazione, preferendo però purtroppo piazza Volontari della Libertà.
Certo, la situazione in generale resta critica e desolante.
Lo ricordano, come un malinconico promemoria, i mazzi di fiori e i messaggi di addio lasciati dagli amici del quarantunenne clochard tunisino morto in stazione Nord (dove dormiva adagiato su una grata) lo scorso mese di gennaio. Un elemento non certo tranquillo, ma a cui comunque è dovuto il rispetto umano dopo la tragica fine, emblema di una stazione che resta sempre in affanno sul fronte del decoro e della sicurezza.
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