ADDOSSO ARNESI DA SCASSO
Fermate due ladre bambine
Le rom, con meno di 14 anni, erano pronte a svaligiare una casa
Altre due ladre bambine sono state fermate dalla polizia. Avevano addosso gli arnesi del mestiere, quasi più grandi di loro, quando gli agenti della volante le hanno fermate. Anche in questo caso, segnalate al tribunale dei minori di Milano e non imputabili. Delle ragazzine si sa poco niente: non è chiaro dove vivano, in città sono arrivate probabilmente in treno per poi dirigersi in zone prestabilite che forse già conoscevano o erano state loro indicate. Il modus operandi delle giovani rom è collaudato non solo a Milano, dove in questo momento i riflettori sono puntati su di loro, ma anche nei centri più piccoli.
Le ragazzine erano munite di pinze, cacciavite e altri arnesi che maneggiati da mani esperte permettono di aprire le porte di casa senza fare neppure troppa fatica. Le minori avrebbero verosimilmente arraffato ori, preziosi e se fortunate anche qualche contante. Soprattutto ora, in vista delle feste speravano di potere trovare oggetti di valore impacchettati oppure banconote per le spese extra, magari anche quelle destinate alle mance dei nipoti.
Piccole ma esperte, o meglio, indottrinate dagli adulti: sapevano che non sarebbe accaduto nulla se le forze dell’ordine le avessero sorprese perché troppo giovani per essere imputabili. Quindi dopo l’identificazione sarebbero state affidate a un adulto delegato dai genitori. Lo stesso copione delle due ladre di dodici e tredici anni bloccate qualche settimana fa sempre dalla squadra volante. In quell’occasione i poliziotti avevano dovuto sopportare lo sbeffeggiamento delle minori che canticchiavano il brano del trapper Niko Pandetta “Pistole nella Fendi”. «Maresciallo non ci prendi» è il ritornello (l’artista tra l’altro è stato arrestato a ottobre del 2022).
Le giovani erano state reticenti: non solo non avevano rilevato dove abitassero e da dove provenissero, avevano pure raccontato un mucchio di menzogne fornendo un numero di telefono a caso. La più grande risultava già essere stata fermata e identificata mentre era all’opera. La polizia era comunque riuscita a parlare con un’adulta di riferimento: la donna, senza fornire le proprie generalità, aveva inviato in via Foscolo una legale di fiducia del foro di Monza. Un’organizzazione perfetta quindi, basata sulla manovalanza minorile.
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