LA SVOLTA
Busto, via al recupero dell’ex Borri
Entro l’autunno i lavori nell’area dello storico calzaturificio chiuso dal 1990. Al posto del degrado auditorium, residenze sanitarie e appartamenti
Vecchie carceri, conventino, Palaginnastica, ex macello: uno dopo l’altro stanno partendo tutti i cantieri del Pnrr. E dopo le vacanze estive prenderanno il via i lavori di riqualificazione dell’Incompiuta per eccellenza di Busto Arsizio (insieme al mai realizzato Palaghiaccio): parliamo dell’ex calzaturificio Borri, un luogo simbolo per la storia della città, prima in positivo (come fabbrica che ha dato lavoro a migliaia di bustocchi, di diverse generazioni), poi in negativo, come edificio abbandonato e di difficile riconversione.
PROVVIDENZIALE FU IL PNRR
Ma il conto alla rovescia per la rinascita della struttura di viale Duca d’Aosta è iniziato: non c’è ancora la data esatta, ma “tra settembre e dicembre” (queste le tempistiche indicate - e confermate ieri - da Palazzo Gilardoni) l’ex Borri cambierà decisamente volto. Provvidenziale fu il Pnrr: in pochi, ormai, credevano si potesse davvero mettere mano a quello che stava tristemente trasformandosi in rudere. Ma i 15 milioni di euro del bando Pinqua (Qualità dell’abitare) permetteranno di andare a sistemare luoghi iconici della città, come appunto l’ex Borri.
Il degrado in quest’area pre-centrale (siamo solo a poche decine di metri da piazza Garibaldi e la Ztl ) sta per essere soppiantato dalla realizzazione di un progetto articolato in due lotti. Il primo prevede la creazione di un complesso che ospiterà un Auditorium da 334 posti, uffici comunali, residenze sanitarie per persone con disabilità e la portineria di quartiere.
Sarà l’impresa Neocos di Borgomanero a realizzare questa parte dell’intervento. La seconda – affidata alla Teicos di Milano – eseguirà i lavori per la palazzina dell’housing sociale che vedrà la luce alle spalle della fabbrica dismessa. Il progetto prevede la realizzazione di uno stabile di quattro piani per un totale di circa 40 appartamenti e 100 posti auto interrati.
FERITA APERTA
Insomma, quella in corso è l’ultima estate di abbandono e incuria per l’ex Borri. Una ferita aperta nel cuore della città ormai da svariati decenni (la fabbrica ha cessato le attività nel lontano 1990). Oggi l’area si presenta in condizioni davvero critiche: i marciapiedi in viale Duca D’Aosta e via Biancardi sono poco praticabili a causa della folta vegetazione che sporge da dietro le cancellate. L’area retrostante – interdetta al pubblico (come recitano i cartelli), ma facilmente accessibile attraverso un buco nella recinzione – è tuttora oggetto di incursioni da parte di qualche disperato e abusivo. E non mancano neanche qua i soliti incivili che gettano nell’erba immondizia e sacchetti della spazzatura. Cosa si possa trovare all’interno degli edifici abbandonati da decenni è facilmente immaginabile: un gigantesco tugurio, umido e maleodorante. Che entro il 2026 diventerà un’area viva e rigenerata.
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