IL CASO
Camping di Azzate, “Striscia” dal sindaco
Rifiuti abbandonati: Bernasconi non parla. Minoranza all’attacco
Ha fatto praticamente scena muta il sindaco di Azzate, Gianmario Bernasconi, intervistato da Max Laudadio sui cumuli di macerie e rifiuti speciali abbandonati all’ex camping Sette Laghi. Un danno provocato dall’abbattimento delle casette abusive, eseguito da un’azienda che a quanto scoperto dall’inviato di Striscia la Notizia non avrebbe avuto i requisiti per farlo.
Situazione che il Comune, a fronte di diversi sopralluoghi, non ha mai rilevato e non ha nemmeno segnalato, nei numerosi verbali redatti, la presenza dei rifiuti speciali che invece sono presenti in grande quantità. Ma c’è di più. Nella seconda puntata di quello che è ormai stato ribattezzato lo “scandalo del campeggio”, Laudadio ha indagato sulla società che ha eseguito l’abbattimento scriteriato delle casette scoprendo, documenti alla mano, che la stessa sarebbe stata fondata solo pochi mesi prima di ricevere l’incarico e sarebbe riconducibile allo stesso curatore fallimentare e ad un commercialista suo socio in diversi affari. E sulla mancata segnalazione in Procura da parte del Comune, Laudadio ipotizza «un interesse da parte della pubblica amministrazione che risulta tra i maggiori creditori del fallimento, da cui dovrebbe incassare oltre 400mila euro».
Fatto che i diretti interessati hanno negato davanti all’inviato di Striscia e che starà alle autorità chiarire. Intanto le opposizioni in Consiglio comunale ad Azzate hanno chiesto la convocazione urgente di una seduta per fare luce su quanto emerso dall’inchiesta di Striscia la Notizia.
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