LA DISPONIBILITÀ
Castellanza: «Io, in pensione, visito i vecchi pazienti»
Il medico Angelo Soragni: alla gente servono riferimenti
Medici di base per sempre: anche in pensione continuano a essere un supporto per i pazienti. E continuano a visitarli. Parola di Angelo Soragni, medico di Castellanza andato in pensione ma che non ha abbandonato il suo stetoscopio. «Impossibile non aiutare - dice il consigliere comunale della Lega - i pazienti diventano amici. E dopo una vita passata al loro fianco non si possono abbandonare. Così continuo a visitare, dare sostegno e consigli, anche alla luce dei problemi legati alla carenza di medici di base».
CARENZE DI PERSONALE
Alla disponibilità di Soragni fa da sfondo la grave carenza di personale che in autunno potrebbe mandare in crisi il sistema sanitario in Valle Olona: almeno 3mila i pazienti che dovranno scegliere un nuovo medico di base perché ne vanno in pensione due a Fagnano Olona, inoltre c’è sempre da risolvere il problema del medico radiato che aveva pazienti a Fagnano e Olgiate Olona (1.680 pazienti).
«Il medico di base è considerato dagli stessi medici uno dei lavori meno qualificanti, in realtà è meraviglioso e soprattutto permette la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale - sottolinea Soragni - «Non sono medici di serie B: il lavoro è tanto tra ambulatorio e visite a domicilio. Lo abbiamo imparato anche durante la pandemia».
SFIANCATI DAL COVID
Proprio questo tema sta a cuore a Soragni: «Il Covid ci ha sfiancati. Siamo stanchissimi. Io sono arrivato ad avere 120 chiamate dei pazienti al giorno. Umanamente una fatica incredibile. Per questo dico che il ruolo dei dottori nelle comunità è molto importante e mi sento di continuare per come posso».
Andato in pensione da poco, il medico castellanzese rimarca: «A 68 anni abbiamo ancora possibilità di dare il nostro contributo, la testa funziona bene. La mia riflessione vuole essere di tutela rispetto alla figura dei medici di base: sono i primi a visitare i pazienti e spesso i primi ad avere un impatto rispetto a un problema di salute che può essere banale oppure serio».
Per molti il medico in pensione diventa un incubo non solo per la burocrazia da affrontare ma anche per questioni emotive. «Lo comprendo - annuisce Soragni - siamo spesso confidenti, quasi come dei confessori. Per questo la mia riflessione vuole essere un invito a sostenere la categoria, anche rispetto ai giovani. Sul territorio c’è enorme bisogno. Anche se sono in pensione, il telefono resta sempre acceso: ci potrebbe essere un paziente che ha bisogno di me».
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