L’INDAGINE
Castellanza, spari ai buttafuori: due Daspo
Provvedimento del questore dopo l'episodio avvenuto davanti a una discoteca

Colpi di pistola contro i buttafuori della discoteca “Ritual” di Castellanza: arrivano i provvedimenti nei confronti dei presunti responsabili. Nella giornata di ieri, venerdì 20 giugno, il questore di Varese Carlo Ambrogio Enrico Mazza ha emesso la misura di prevenzione del Daspo cosiddetto “fuori contesto”, della durata di due anni, nei confronti di due soggetti ritenuti «responsabili di aver esploso alcuni colpi di arma da fuoco contro gli addetti alla sicurezza della discoteca “Ritual” del Comune di Castellanza», si legge in una nota di Palazzo Italia.
Secondo quanto ricostruito, nella notte del 31 maggio, due giovani già noti alle forze dell’ordine per precedenti di polizia, avevano tentato di accedere alla discoteca, ma l’ingresso era stato loro negato dal personale della sicurezza. A seguito del rifiuto, i due avrebbero reagito in modo aggressivo, con insulti e minacce nei confronti degli addetti. Nel medesimo contesto, uno dei due, «con il volto coperto da un passamontagna e armato di pistola, esplodeva alcuni colpi all’indirizzo di uno degli operatori della security, fortunatamente senza colpirlo - prosegue la nota - . Subito dopo, i responsabili si davano alla fuga a bordo di due autovetture distinte, nel tentativo di sottrarsi all’identificazione». Le vetture sono state però intercettate da due equipaggi dei carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio, che sono riusciti a bloccarli, identificarli e a recuperare una pistola calibro 5,35 con matricola abrasa, nonché tre bossoli esplosi rinvenuti sul manto stradale.
I due giovani sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica del Tribunale di Busto Arsizio per i reati di minacce aggravate e porto abusivo di arma da fuoco.
«In considerazione della gravità dei fatti e del pericolo di reiterazione di condotte violente - si legge ancora nella nota - , il questore di Varese ha adottato il provvedimento di Daspo “fuori contesto”, con l’obiettivo di impedire ai soggetti di partecipare a manifestazioni sportive, contesti in cui potrebbero mettere nuovamente a rischio l’ordine e la sicurezza pubblica».
Nelle indagini era stato coinvolto anche il trapper Neza, ma al momento non è chiaro se sia uno dei destinatari del Daspo.
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