L’ESAME
Castelveccana, Nachat ucciso da una fucilata
I risultati dell’autopsia: l’uomo ha perso la vita a causa della ferita alla schiena, non dalla caduta. Il proiettile gli ha perforato un polmone

Rachid Nachat non è morto per la caduta nel canalone, ma per l'emorragia interna causata dalla ferita da arma da fuoco alla schiena. Una ferita da fucile da caccia e non da pistola. Lo specifica in un comunicato la Procura di Varese riguardo alla morte del 34enne di nazionalità marocchina, trovato senza vita nei boschi dello spaccio a Castelveccana.
IL COMUNICATO DELLA PROCURA
«L’autopsia svolta sul corpo di Nachat Rachid - si legge - nel pomeriggio del 14 febbraio 2023, protrattasi fino alle ore 21, ha accertato che la causadi morte deve ascriversi alla penetrazione dal lato posteriore destro, a tre centimetri dalla linea mediana, di una palla in gomma, compatibile con l’utilizzo di un fucile da caccia, che ha causato lacerazioni polmonari e shock emorragico secondario».
Dall’esame, a cui ha partecipato anche il medico legale del fratello della vittima (assistito dall’avvocato Debora Piazza), è emerso che il proiettile ha perforato un polmone a Rachid Nachat.
GLI ACCERTAMENTI BALISTICI
Si attende ora l'esito degli accertamenti balistici sui reperti sequestrati nell'ambito dell'inchiesta che vede come unico indagato un carabiniere che ha ammesso di aver sparato durante un'operazione antidroga un paio d'ore prima del rinvenimento del cadavere.
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