L’INCHIESTA
Cittiglio, dodici indagati per la morte di Veronica
Si tratta di medici e ostetriche che erano in servizio all’ospedale nelle ore della tragedia. La donna deceduta dopo il parto
Sono dodici, tra medici e ostetriche, gli indagati per la morte di Veronica Pignata, la donna di 32 anni deceduta nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 dicembre all’ospedale di Cittiglio qualche ora dopo aver partorito il secondo figlio.
In vista dell’autopsia, che verrà eseguita lunedì 15 dicembre, la Procura di Varese ha notificato tra mercoledì e giovedì le informazioni di garanzia nell’ambito del fascicolo per omicidio colposo aperto dopo la denuncia dei famigliari della giovane ai carabinieri di Laveno. Si tratta di un atto dovuto, a tutela dei diritti della difesa, per poter permettere alle persone che erano presenti in reparto nelle ore della tragedia, o che abbiano comunque avuto un ruolo nella vicenda, di nominare un consulente di parte che affiancherà il medico legale e il ginecologo incaricati dal pm di svolgere gli accertamenti tecnici non ripetibili.
«Non è possibile morire in ospedale, è come se ce l’avessero uccisa», il grido di dolore dei parenti, che si sono rivolti all’avvocato Daniele Pizzi che, in vista dell’autopsia, ha incaricato come propri consulenti tecnici il professor Arnaldo Migliorini, presidente della Federazione Italiana dei Medici Legali, e il dottor Carlo Bernabei, medico legale milanese. «In questa fase - dice Pizzi - è necessario essere prudenti, ma posso dire che stiamo lavorando su varie ipotesi, tra cui quella di un’insidiosissima embolia da liquido amniotico, eventualità che se non diagnosticata e trattata precocemente porta ad un elevatissimo rischio di morte».
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