L’AUTRICE
Clara Sanchez: «Attenzione perché la vita è qualcosa tutt’altro che normale»
In «La casa che attende la notte» si uniscono realtà e immaginazione. Nel Varesotto arriva la scrittrice spagnola, vincitrice di prestigiosi premi

«Devo questo romanzo interamente alla mia nipotina di tre anni. Da quando è nata, ho sentito ogni suo passo come un miracolo dietro l’altro, ho sentito i suoi sforzi, i suoi drammi interiori esplodere in crisi incomprensibili per gli adulti, un arco di vita pieno di impotenza, scoperta e meraviglia. E mi sembra inconcepibile che, dopo tanto lavoro, l’esistenza sia così breve, che tutto finisca quasi in un batter d’occhio. E ho anche osservato nella mia nipotina che questa fase non si dimentica completamente, che molte cose persistono nella coscienza e che può essere che trasciniamo dentro di noi esperienze passate come portiamo il dna. Questa esperienza mi ha portato a vedere la vita da una nuova prospettiva più luminosa».
Così Clara Sánchez risponde per raccontare da dove nasce la storia del suo nuovo romanzo, La casa che attende la notte (Garzanti), che questa settimana è al centro di un tour di presentazioni anche in provincia di Varese. Un romanzo dove la casa, la notte, l’attesa sono temi densi di significato nel narrare la storia della giovane Alicia, studentessa che fa da babysitter al piccolo Rafael, un anno appena. E che ogni giorno le indica a parole e a gesti di fermarsi davanti all’ingresso di un edificio di Madrid e la convince a esplorare un appartamento avvolto da un mistero: da lì qualche mese prima è uscito un ragazzo, Hugo, che non ha mai fatto ritorno. E in qualche modo Rafael sta chiedendo ad Alicia di scavare in questa scomparsa.
«I genitori di Rafael sono impantanati nella loro storia sentimentale, nel lavoro, nelle loro aspirazioni, non si accorgono di niente. Per loro il figlio è un essere che cresce davanti ai loro occhi, non vedono più in là». E la scrittrice spagnola, vincitrice di prestigiosi premi letterari e sempre capace di creare storie che sfidano i lettori a porsi domande, mettendo al centro di questo romanzo un bambino e una ragazza sembra quasi affidare proprio a due personaggi “in formazione” il compito di dare il via alla vicenda. «Alicia, la babysitter, si concentra sul suo compito, forse più del necessario. Non ha un lavoro, né amori, la cosa più importate che ha è Rafael e può essere che la sua fantasia le giochi un brutto scherzo. Questo è qualcosa che scopriranno i lettori e le lettrici», lascia un alone di attesa l’autrice, sempre capace di esplorare l’animo umano affrontandone emozioni comuni e delicate.
«Credo – spiega a questo proposito – che le cose straordinarie accadono alla gente comune. E in questo romanzo i personaggi sono come me stessa, la mia famiglia e i miei vicini. Solo, dobbiamo prestare un po’ di attenzione per renderci conto che la vita è qualcosa tutt’altro che normale. Quella che chiamiamo vita anormale non esiste. Semmai è paranormale».
E sono proprio queste linee che spesso uniscono realtà e immaginazione a caratterizzare le atmosfere di Clara Sánchez, che nascono «da una domanda fondamentale che ci poniamo fin da bambini: cosa facciamo su questo pianeta e da dove veniamo. È un mistero, e dal momento in cui ci svegliamo la mattina fino a quando andiamo a letto e addirittura mentre dormiamo e sogniamo, tutto è avvolto in quel mistero. Per quanto pensiamo di tenere tutto sotto controllo, non sappiamo che cosa succederà tra cinque minuti. Pura suspense».
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