LA TESTIMONIANZA
"Con Indro la mia felicità"
Festa a Malnate: Maggie, prima moglie di Montanelli, compie cent'anni
Compie cento anni Margarethe De Colins De Tarsienne la prima moglie del giornalista Indro Montanelli.
Domenica 18 dicembre si terrà una grande festa alla Residenza, la casa di riposo cittadina, una fondazione svizzera guidata da Alberto Fossati che fra i suoi ospiti annovera persone del mondo della cultura, pittori e scrittori. E il clima di festa ha contagiato anche gli ospiti perché già da qualche giorno fervono i preparativi per la nobildonna di origine austriaca nata il 18 dicembre 1911 a Rovereto mentre i genitori erano in viaggio in Italia. I primi a portare gli auguri a Maggie, come la chiamava il più celebre dei giornalisti italiani, sono state il console generale austriaco Siegried Berka e la presidentessa dell’Austria Italia Clubs, Ingrid de Mirinis Tschirk, ricevute dalla vice presidente della casa di riposo Erika Hofer Tenuzzo. E il 18 dicembre al pranzo fra gli ospiti d’onore ci sarà il sindaco Samuele Astuti con la consigliera provinciale Greta Achini.
"E’ un’emozione e un piacere - dice il primo cittadino - avere una personalità così illustre, seppure di adozione».
E La Prealpina ha incontrato Maggie che a dispetto dell’età è ancora grintosa, con la voglia di raccontare i suoi giorni felici con il giornalista. Ad aprire la porta del suo appartamentino privato all’interno della casa di riposo guidata da Antonella De Michele, è Mara, che si prende cura della signora.
Colpisce che sulla targhetta ci sia scritto Signora Montanelli. Non usa infatti un altro nome.
"Sono contenta di festeggiare i cento anni che il buon Dio mi ha regalato - dice Margarethe sempre impeccabile con lo smalto rosso e orecchini eleganti - Mi riempie di gioia vedere quante persone si ricordino di me, mi regalino fiori meravigliosi".
Va indietro nel tempo, pensando alla sua grande storia d’amore con Montanelli e vivendo di quei meravigliosi ricordi: "Quando un amore è come il mio non si può certo dimenticare, un amore per me indissolubile".
Una storia che Maggie non si stanca di raccontare. E lo fa guardando il bronzo che raffigura Indro, posizionato sopra un armadietto di fronte al suo letto in modo che lo possa sempre vedere e lui possa vegliare su di lei.
"Il nostro fu un colpo di fulmine, era il 1938 e avevo 27 anni - racconta – ci incontrammo all’Hotel Continental di Milano, dove tutti i giovani andavano a ballare ai tempi. E lui era stato appena assunto al Corriere della Sera e mi invitò a ballare nonostante fosse un pessimo ballerino. E scoccò la scintilla".
Maggie sfidò i genitori che non volevano che sposasse un giornalista perché non lo ritenevano un mestiere serio, mentre la più grande prova d’amore gliela diede quando durante la Seconda guerra mondiale, mentre erano entrambi nel carcere di San Vittore, Margherite restò prigioniera aiutando la fuga del marito in Svizzera. E in quegli anni neri, Maggie fu deportata nel lager di Bolzano, momenti di cui non ricorda niente. Sotto un certo punto di vista è come se il tempo si fosse fermato quando viveva in via Solferino, nell’alloggio che il Corriere della Sera mise a disposizione di Indro e Maggie: "Quei giorni furono i più felici della mia vita".
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