CORONAVIRUS
Salgono a 206 i contagi in Lombardia
Primo caso al Sud. Nessuno in provincia di Varese. Controlli della Polizia locale sulle chiusure dei bar

Il quadro a livello nazionale per ciò che riguarda il Coronavirus: sono sette le vittime, tutti anziani o con patologie pregresse. E salgono anche i contagiati, arrivati a quota 231 in Italia.
Tutti in Lombardia i quattro nuovi morti: un pensionato 84enne di Villa di Serio (Bergamo), un uomo di 88 anni di Caselle Landi (Lodi); un 75enne di Castiglione d’Adda (Lodi), che era stato portato all’ospedale lodigiano con un infarto; un sessantaduenne di Castiglione d’Adda dializzato. Questi pazienti, come i precedenti tre «avevano patologie pregresse» ha puntualizzato Angelo Borrelli, capo della Protezione civile.
Questa mattina, martedì 25 febbraio, la Regione ha reso noto che sono saliti a 206 i contagi in Lombardia e che sono stati eseguiti 1.800 tamponi. Alle ore 17, a Palazzo Lombardia, la conferenza stampa (segui la diretta) per aggiornare la situazione.
E nel frattempo, il virus è appunto arrivato in Sicilia: risultata positiva una turista di Bergamo in vacanza a Palermo che ieri sera è stata ricoverata nell’ospedale Cervello per i controlli dopo aver mostrato sintomi influenzali. Lo conferma la Regione siciliana che dice: «Abbiamo un sospetto caso positivo risultato tale all’esame del tampone».
È stata disposta la quarantena per il gruppo di amici della donna e per le persone che sono state a stretto contatto coi turisti.
Risultano comunque, al momento, in calo le presenze nei Pronto soccorso della provincia di Varese, tutti pronti ad attivare la fase di vera emergenza, mettendo a disposizione della Regione reparti in cui accogliere eventuali contagiati.
Il Varesotto continua a essere graziato (non si conta alcun caso di tampone positivo al coronavirus), gli ospedali si attivano.
Ieri sera, lunedì 24 febbraio, i direttori generali sono stati convocati a Palazzo Lombardia, a Milano, con i colleghi di tutta la Regione: occorre prepararsi al peggio, nella speranza che non si manifesti mai.
A Varese, ieri in via Monte Rosa i cartelli annunciavano che il presidio territoriale rimarrà chiuso tutta la settimana, per quanti desiderino cambiare il medico di base.
Al Circolo si lavora per liberare letti in Chirurgia e Terapia intensiva: avere cancellato gli interventi programmati favorisce questa azione preventiva. Si è diffusa una voce che parlava di dodici letti già pronti, ma non è stata confermata. Si punta sui reparti chiave, dove accogliere pazienti e dare libertà di azione ad anestesisti e rianimatori.
Nelle sedi dell’Asst Sette Laghi sono sospese le attività di vaccinazione e screening fino al primo marzo. Idem in tutte le sedi del Basso Varesotto.
Restano attive le altre attività socio sanitarie territoriali. Stop anche agli ambulatori di medicina legale (commissione invalidi, commissione patenti e sportelli correlati).
A Busto Arsizio si è svolta una riunione della cosiddetta “unità di crisi”, che ha impegnato l’intera mattina dei dirigenti di Asst Valle Olona, degli ospedali di Busto, Gallarate, Saronno e Somma Lombardo. «L’afflusso ai pronto soccorso si va riducendo - spiega il dg Eugenio Porfido - Si è vista molta meno gente rispetto agli altri giorni, sia al Triage sia agli sportelli per le prenotazioni di visite ed esami. Nei prossimi giorni valuteremo il da farsi a fronte di eventuali rinunce di chi aveva già riservato visite specialistiche o esami clinici: i pazienti potrebbero rinunciare ma ancora non abbiamo notizie chiare».
Avete a disposizione un buon numero di mascherine? «Il personale che ha necessità di indossarle le ha, vengono usate solo nelle aree critiche come gli spazi di emergenza e urgenza e nel reparto malattie infettive per il trattamento di pazienti con sintomatologie particolari.
La situazione è tranquilla, nel frattempo si ragiona su eventuali ulteriori sviluppi». In che senso? «L’ipotesi A corrisponde all’attuale situazione, la B ipotizza un raddoppio delle richieste, la C è la più estrema: occorre liberare aree con caratteristiche specifiche per i contagiati. Non è da escludere che ci venga chiesto. Speriamo non capiti, ma abbiamo uno scenario già prefigurato e risposte chiare per i vari presidi».
Se in generale il quadro appare tranquillo, ieri mattina un caso di polmonite al Sant’Antonio Abate ha scatenato un discreto allarme. E la corsa ad accaparrarsi le mascherine prosegue.
Quanto agli interventi chirurgici da cancellare, la scelta non è facile: si opera nei casi in cui, senza intervento, le cose si complicherebbero. Di fatto i pazienti invocano urgenza in ogni campo.
L’allarme ha portato a cancellare anche la visita dell’arcivescovo Mario Delpini prevista per domani a Busto Arsizio: l’incontro con i medici slitta a data da destinarsi.
IL PUNTO A VARESE
Il Comune di Varese rende noto che da ieri, lunedì 24 febbraio, la polizia locale ha fatto scattare i controlli per verificare la corretta applicazione delle indicazioni espresse nell’ordinanza di domenica 23 febbraio. Si tratta, in particolare, della chiusura di alcune attività, come i cinema, e dei bar dalle sei di sera alle 6 del mattino successivo.
Da Palazzo Estense informano inoltre che proseguono regolarmente le attività negli uffici dei Servizi Sociali, seppur con l’applicazione di necessarie precauzioni per evitare assembramenti di persone.
Vanno avanti anche le attività del Centro diurno integrato di via Maspero così come i servizi di assistenza domiciliare, mentre limitazioni sono in vigore nei centri ricreativi per gli anziani, in particolare attività ludiche come corsi di ballo e giochi a carte. A ciò si devono aggiungere le sospensioni di tutti gli eventi con grande afflusso di pubblico, come il Carnevale cittadino.
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