CORONAVIRUS
Controlli e denunce
Continuano gli interventi dei carabinieri in provincia: tanti i trasgressori

Proseguono i controlli dei carabinieri in tutta la provincia per verificare il rispetto delle ultime disposizioni ministeriali.
Nella giornata di ieri, mercoledì 11 marzo, sono scattate diverse denunce contro altrettanti trasgressori che ancora non avevano ben compreso l’accorato appello delle istituzioni a non abbandonare le proprie abitazioni, se non per lo stretto necessario.
A Saronno, i militari hanno denunciato sette persone sorprese fuori dal proprio domicilio senza alcuna giustificazione.
In particolare, tre giovani a Cislago, rimasti coinvolti in un incidente, non hanno saputo fornire un motivo valido alla loro presenza in giro. Nessuno di loro è rimasto ferito, ma le sanzioni del caso sono scattate comunque.
Un’altra persona, residente a Cislago ma fermata ad Uboldo, ha saputo dare ai carabinieri tre versioni diverse, tutte ritenute di poco valore.
Altre denunce sono scattate per due donne di 26 e 37 anni, fermate a Marnate vicino ad una zona boschiva, e per un quarantottenne iraniano fermato a Saronno, il quale si è rifiutato di fornire giustificazioni ai militari.
CONTROLLI ANCHE A MALNATE
Giornata impegnativa anche per i carabinieri di Malnate. Nella serata di ieri, mercoledì 11, sono stati fermati due italiani che viaggiavano a bordo di un Alfa Romeo. Le due persone sono risultate residenti in comuni molto distanti da Malnate.
I militari, incuriositi dalla loro presenza in un luogo molto distante da casa, hanno voluto approfondire i motivi del loro viaggio in auto. La coppia non ha fornito argomentazioni valide, dunque la denuncia è scattata d’obbligo.
DENUNCIATI 10 FILIPPINI
Caccia grossa a Lonate Pozzolo, dove i carabinieri hanno denunciato dieci filippini, tutti tra i 28 e i 50 anni, dopo aver dato una festa in un appartamento di via Monviso.
In questo caso, attorno all’una della scorsa notte, i militari sono intervenuti su segnalazione di alcuni condomini che sentivano musica ad alto volume da una vicina abitazione. Immediatamente intervenuti con più pattuglie, i carabinieri hanno rintracciato nell’appartamento incriminato - di proprietà di due coniugi filippini di 30 e 35 anni - altri otto connazionali riuniti in festa e provenienti da diversi comuni della provincia di Varese, di Milano e uno persino dal bergamasco. Per tutti e dieci è scattata la denuncia.
CONTROLLI IN UNA FARMACIA A BUSTO
I carabinieri di Busto Arsizio sono invece intervenuti in una farmacia cittadina, a seguito della segnalazione di un cliente che aveva acquistato 10 mascherine e si era accorto che queste non corrispondevano alle caratteristiche del prodotto richiesto.
I militari intervenuti nell’esercizio hanno accertato il fatto che le mascherine Ffp3 vendute dalla farmacia erano in realtà prodotti con qualità diverse da quelle dichiarate. Gli esemplari incriminati, infatti, non possedevano alcun filtro, non avevano il marchio Cee e non c’era alcuna indicazione sulla provenienza e sul loro corretto utilizzo.
Le verifiche sono proseguite ed è stato accertato che il titolare dell’esercizio in questione aveva acquistato oltre mille mascherine da una farmacia di un comune limitrofo. I carabinieri si sono quindi recati nel punto vendita e hanno rinvenuto modelli simili, commercializzati come prodotti Ffp3.
Sono state sequestrate solo alcune di queste mascherine da ciascun esercizio, in attesa di ulteriori accertamenti che verranno svolti insieme ai Nas di Milano. Per il momento, ai titolari delle due farmacie è stato intimato di mettere in vendita solo mascherine con le corrette indicazioni sulle loro caratteristiche.
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