CORONAVIRUS
«Schiaffo in faccia ai lombardi»
Fontana durissimo contro la decisione del Governo di dichiarare la regione “zona rossa”

È durissima la reazione del governatore Attilio Fontana alla decisione del Governo di dichiarare la Lombardia "zona rossa", ovvero area ad alto rischio di contagio Covid e dunque sottoposta a restrizioni severe.
«Le richieste formulate dalla Regione Lombardia, ieri e oggi (martedì 3 mercoledì 4 novembre, ndr), non sono state neppure prese in considerazione. Uno schiaffo in faccia alla Lombardia e a tutti i lombardi. Un modo di comportarsi che la mia gente non merita» ha detto Fontana, che fino all’ultimo ha provato ad evitare il lockdown.
«Comunicare ai lombardi e alla Lombardia, all’ora di cena, che la nostra regione è relegata in fascia rossa senza una motivazione valida e credibile non solo è grave, ma inaccettabile» ha aggiunto il governatore. «A rendere ancor più incomprensibile questa decisione del Governo sono i dati attraverso i quali viene adottata: informazioni vecchie di dieci giorni che non tengono conto dell’attuale situazione epidemiologica».
Durante la lunga giornata di attesa della decisione del governo, Fontana aveva ripetuto più volte che le valutazioni dovevano «essere fatte sulla base di dati aggiornati». Dati, quelli diffusi oggi, che erano suonati preoccupanti, ma non in crescita esponenziale, con 7.758 nuovi positivi e 96 decessi. La speranza di Fontana che qualcosa stesse cambiando era arrivata dal rapporto tamponi/contagiati (in calo dal 21 al 17,7%) e dall’indice Rt, che nei giorni scorsi aveva superato il 2 e che oggi è sceso invece a 1,6 in Lombardia e a 1,5 a Milano.
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