IN CERCA DI UN FUTURO
La nuova corte Bassani nelle menti degli studenti del Politecnico
L’annuncio della collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Studi urbani dell’ateneo milanese. La proposta a fine giugno
Nel futuro della corte Bassani di Albizzate c’è il Politecnico di Milano con i suoi studenti. La decisione arriva dopo mesi in cui maggioranza e opposizione hanno dimostrato di avere posizioni e visioni differenti. Una divergenza emersa anche nell’assemblea pubblica di fine gennaio.
LA COLLABORAZIONE CON L’ATENEO
Poi qualcosa è cambiato tanto che, in un comunicato condiviso, il sindaco Mirko Zorzo (e la sua lista di maggioranza) e “Noi Insieme” (minoranza) guidata da Mariangela Cassese hanno annunciano una collaborazione con il Politecnico di Milano, con la realizzazione di un Laboratorio degli studenti di architettura, relativo al piano di attuazione del comparto conosciuto come Corte Bassani (centro storico). Una proposta, quella della collaborazione con la sezione di architettura, che era stata proposta dalla lista di minoranza che aveva coinvolto il professor Alessandro Rogora del Dipartimento di Architettura e di Studi Urbani del Politecnico di Milano. Una collaborazione che “Noi Insieme” ha promosso per poter avere altri progetti e altre proposte di rigenerazione urbana per l’area del centro storico. All’inizio questa possibilità non era stata presa in considerazione poi l’Amministrazione comunale (all’unanimità) ha accolto «con favore» la disponibilità del Politecnico, «convinta che questo laboratorio possa fornire nuovi stimoli e indicazioni utili per arrivare a un equilibrio progettuale che favorisca la riqualificazione della Corte Bassani e che possa soddisfare le diverse sensibilità presenti nel contesto politico e sociale del paese tenendo in debito conto anche l’interesse degli operatori privati interessati allo sviluppo immobiliare dell’area».
CINQUE MESI PER L’ELABORATO
Ora la palla o, meglio, tutti gli strumenti del mestiere passano nelle mani degli studenti che parteciperanno al laboratorio che prenderà il via a febbraio e si concluderà a giugno. Insomma, cinque mesi per elaborare proposte in grado di soddisfare le richieste e le necessità di Albizzate. La speranza, come traspare dalla nota condivisa, è quella di raggiungere un risultato che, «nel rispetto delle differenti opinioni», possa consentire «finalmente» il rilancio di quest’area in un’ottica di «crescita e rinnovamento» e possa raccogliere in Consiglio comunale il più ampio consenso tra le sue componenti.
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