IL DECRETO
Feste blindate. In classe dal 7 gennaio
Spostamenti vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio. La Lombardia spinge per la zona gialla per l’Immacolata. Scuole superiori riaperte dopo le feste
Natale e Capodanno “blindati” dentro i confini comunali e, dal 21 dicembre al 6 gennaio, blocco degli spostamenti tra le Regioni e divieto di raggiungere le seconde case.
Il decreto legge Covid sugli spostamenti - firmato nella tarda serata di ieri, mercoledì 2 dicembre, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - conferma la stretta del governo sulle festività, per fare scudo a una possibile terza ondata. Mentre in Consiglio dei ministri, dopo una animata discussione, si decide di confermare, con il prossimo Dpcm, lo stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio, quando dovrebbe tornare in classe la metà degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Il decreto spostamenti
Il testo estende il limite massimo di vigenza dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) attuativi delle norme emergenziali, portandolo dagli attuali trenta a cinquanta giorni. Inoltre, si stabilisce che: dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 saranno vietati gli spostamenti tra Regioni diverse (compresi quelli da o verso le province autonome di Trento e Bolzano), a eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute; il 25 e il 26 dicembre 2020 e il 1 gennaio 2021 saranno vietati anche gli spostamenti tra Comuni diversi, con le stesse eccezioni (comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute); sarà sempre possibile, anche dal 21 dicembre al 6 gennaio, rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione; dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 sarà vietato spostarsi nelle seconde case che si trovino in una Regione o Provincia autonoma diversa dalla propria. Il 25 e 26 dicembre 2020 e il 1 gennaio 2021 il divieto varrà anche per le seconde case situate in un Comune diverso dal proprio. Infine, le nuove norme stabiliscono che i DPCM emergenziali, indipendentemente dalla classificazione in livelli di rischio e di scenario delle diverse Regioni e Province autonome, possano disporre, nel periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, su tutto il territorio nazionale, specifiche misure tra quelle già previste elencate dalle norme primarie.
Ma è proprio sugli spostamenti che in Cdm si litiga e si annuncia già rovente il confronto delle prossime ore con le Regioni: Pd-M5s-Leu tengono la linea dura.
La curva si abbassa e domani, venerdì 4 dicembre, il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base del monitoraggio settimanale, firmerà le nuove ordinanze che da domenica 6 dicembre potrebbero rendere più gialla l’Italia, facendo passare alcune Regioni da zona rossa ad arancione e altre da arancione a gialla.
La situazione della Lombardia
In questo senso la Lombardia pare tagliata fuori dalla tempistica (la zona arancione, perdurando il calo dell’indice Rt, terminerà solo l’11 dicembre) anche se il governatore lombardo, Attilio Fontana, confida in una regola ad hoc che tenga conto dei dati più recenti sul contagio.
Il passaggio in zona gialla, che pare certo per Marche, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Umbria (la Toscana è in bilico), consentirebbe infatti, già per il Ponte dell’Immacolata, la riapertura dei ristoranti e un’ulteriore libertà di spostamento almeno fino al 21 dicembre. Ma la cautela resta massima.
Capodanno blindato fino alle 7
A Capodanno coprifuoco fino alle 7 del mattino e non fino alle 5 come gli altri giorni: è quanto si legge nella bozza del nuovo Dpcm: «Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo, nonché dalle ore 22.00 del 31 dicembre 2020 alle ore 7.00 del 1 gennaio 2021 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute».
A scuola dal 7 gennaio
Mentre l’Ue invita gli Stati aderenti a posticipare il rientro a scuola dalle vacanze natalizie, il governo sceglie, dopo un lungo e teso confronto, di riportare il 50% degli alunni delle superiori in classe solo il 7 gennaio: questo è quanto prevede la bozza del nuovo Dpcm che sarà in vigore a partire da domani, venerdì 4 dicembre ma che sarà firmato da Giuseppe Conte la sera di oggi, giovedì 3 dicembre.
«Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado - si legge - adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 50 per cento della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza».
Confermate le tre fasce colorate
Nel nuovo Dpcm è poi confermato il sistema in tre fasce. Con coprifuoco in tutta Italia alle 22 e ristoranti chiusi in zona gialla alle 18.
Poi nei venti giorni tra Natale e l’Epifania nessun ammorbidimento: anzi, i blocchi cresceranno e le misure si faranno ovunque più rigide.
Il nuovo decreto, di due soli articoli, serve a dare “copertura” proprio alla stretta natalizia. Permette a Conte di firmare un Dpcm che duri fino a 50 giorni (ora il limite è 30) e quindi di fissare la scadenza del decreto in vigore dal 4 dicembre anche oltre l’Epifania (tra le ipotesi c’è quella del 15 gennaio). Ma soprattutto, consente misure più rigide nelle festività a prescindere dal “colore” delle Regioni. E stabilisce che dal 21 dicembre non ci si potrà spostare tra Regioni e province autonome se non per lavoro, salute e “situazioni di necessità“, oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione.
Sport: gare solo ad alto livello
Fino al 15 gennaio si potranno disputare solo incontri e gare di «alto livello». E’ quanto prevede l’articolo 1 del nuovo Dpcm che introduce una modifica rispetto al precedente decreto sullo svolgimento degli eventi sportivi.
«Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riconosciuti di alto livello e di interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato italiano paralimpico (CIP) - si legge nel testo - riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico».
Il dibattito con le Regioni
Proprio sull’interpretazione di queste eccezioni - in particolare le “situazioni di necessità” - si dibatterà ancora nelle prossime ore con le Regioni. E anche su misure di dettaglio come quella di far chiudere i ristoranti degli alberghi la notte del 31 dicembre o sulle deroghe alla quarantena per chi rientri dall’estero, su cui si è dibattuto a lungo in Cdm. Così come si è parlato della possibilità di impugnare la legge della Valle D’Aosta che è in contrasto con il Dpcm sulle norme anti contagio.
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