IL CASO
Petardi nella notte
Terrorizzavano mezza Valcuvia, carabinieri denunciano 2 giovani
Bombe carta o bombe Maradona come altrimenti sono chiamate, una cosa è certa: il botto che producono è davvero fortissimo.
E tale da fare saltare dal letto, in piena notte, gli abitanti tra Cuvio e Cuveglio. Questo fino a ieri mattina intorno alle 9.30, quando il comandante di stazione di Cuvio, maresciallo Roberto Notturno, ha posto fine alla serie di boati che procuravano allarme tra la popolazione, denunciando due persone, già note alle forze dell’ordine e residenti in zona, di 25 e 24 anni, per accensione di fuochi pericolosi (il reato prevede una contravvenzione).
Verso le 8.30 di ieri mattina dunque è stato notato del fumo in centro a Cuveglio, che le segnalazioni davano come proveniente da un’abitazione abbandonata. Poco dopo, verso le 9.30 e mentre già i carabinieri stavano raggiungendo la casa, altro botto, fortissimo. Addirittura, poco oltre il semaforo in centro paese, vicino all’area in cui si svolge il mercato, si vedeva un fascio luminoso.
I carabinieri si sono diretti lì e hanno fermato uno dei due ragazzi ritenuti i responsabili. L’altro giovane è stato invece bloccato a casa sua, nelle vicinanze. E si è così potuto ricostruire quello che facevano, in genere verso le 23, secondo alcuni abitanti anche da più di una settimana: da casa di uno dei due lanciavano i grossi petardi, dirigendoli verso l’abitazione di un vicino.
Il loro divertimento era evidentemente quello di vedere sobbalzare i cittadini della Valcuvia, preoccupati per quell’insolito fortissimo rumore. Tanto che in molti si interrogavano su Facebook.
«Io sono una commerciante, ho il negozio sulla provinciale - dice Elisabetta Calzolari - Una volta il rumore sembrava addirittura quello di due auto che si scontrano rovinosamente, con un botto impressionante. Stamattina (ieri, ndr) ero in piazza mercato quando quel botto quasi mi ha tramortito: la distanza era davvero ravvicinata».
Le indagini dell’Arma ora continuano per verificare dove si rifornissero dei petardi. Renata Manzoni
© Riproduzione Riservata