FASE 2
Folla alle spiagge dei laghi
Residenti e turisti riempiono i lidi pubblici e privati. Con le misure di sicurezza meno lettini, ombrelloni e niente beach volley. Ma il sindaco di Maccagno vede troppi assembramenti: «Così no»
Le spiagge da Luino a Maccagno, passando per Colmegna, sono state prese d’assalto nella prima domenica dopo il via libera della Regione ai tuffi.
Spiagge libere affollate anche nel Basso Verbano, così come sulla sponda piemontese, a Verbania. Mentre i lidi privati del lago di Monate hanno dovuto fare i conti con le nuove regole sulle distanze, che hanno imposto una riduzione di lettini e piazzole. Ma i bagnanti non sono mancati, anzi: qualcuno ha fatto il tutto esaurito.
«La gente ha voglia di vivere», dice Maurizio Della Pace, gestore della Playa di Cadrezzate. Nel suo lido attrezzato ha dovuto “cancellare” il campo da volley e la spiaggia libera per trovare lo spazio per 110 lettini, a un metro e mezzo l’uno dall’altro, contro i 150 della passata stagione. Agli ombrelloni ha invece deciso di rinunciare: con la regola che impone 10 metri quadrati per ogni parasole, avrebbe perso troppi clienti. A mezzogiorno, comunque, allo stabilimento non c’era un posto libero. I bagnini vigilano sul rispetto della distanza interpersonale - un metro sia in acqua che fuori -, e l’uso della mascherina, obbligatoria solo se ci si alza dal lettino per andare negli spazi comuni. «Ma per evitare assembramenti al bar - precisa - si può ordinare via sms, senza muoversi».
Al completo anche l’Oltrelago di Travedona: solo trenta lettini, andati subito a ruba. Prima delle nuove norme, Il Larice di Cadrezzate poteva accogliere 800 persone: «Ora abbiamo 430 piazzole», dice Mino Sartorio, uno dei titolari, che ieri ha staccato 220 biglietti ma che in estate dovrà respingere molti clienti, oltre a perdere i bambini e i ragazzi dei centri estivi. I dipendenti accompagnano i clienti al posto, distribuiscono il gel igienizzante e controllano che nessuno sgarri sulla spiaggia. «Ma il problema è far rispettare le distanze in acqua».
Folla al Parco Giona di Maccagno, con centinaia di luinesi e milanesi al sole: giovani che giocavano con il pallone, bambini che correvano tra le altalene e scivoli del parco giochi. A parte qualche piccolo assembramento di ragazzi, tutto è filato liscio: nessuna sanzione e mascherine indossate (magari dopo qualche richiamo). «È stata una bellissima giornata, sembrava di essere tornati a un anno fa, quando le persone affollavano l’intero Parco Giona - commentano Andrea Brocchieri e Andrea Ranzoni, gestori del Giona Beach and Lounge Bar - Abbiamo cercato di far rispettare a tutti le misure di sicurezza. Non abbiamo riscontrato grandi problemi con i clienti, anche se le preoccupazioni sono tante. Stiamo cercando di ripartire, ci rendiamo conto che è grande la voglia di trascorrere qualche ora in riva al lago, ma è fondamentale evitare il contagio».
A Maccagno nel prossimo weekend verranno messe in atto ulteriori misure di vigilanza. «Provo due sentimenti contrastanti - dice il sindaco Fabio Passera - Da una parte sono contento che la stagione sia iniziata con tanto vigore, con attività che hanno ripreso la loro funzione e la gente che comincia ad arrivare. Dall’altra, senza voler far la paternale a nessuno, penso che così non vada proprio bene. Oggi ho fatto un giro tra spiagge, lago Delio, Forcora e Veddasca: era un vero delirio. Questo penso sia il modo “migliore” per ricadere nel virus. È legittima la voglia di divertirsi e socializzare, ma bisogna capire che è fondamentale seguire le disposizioni, evitare gli assembramenti e non praticare sport di squadra. Non possiamo fare diversamente. Speravo fossimo differenti, ma temo non sia così. Mi appello al buonsenso delle persone; l’idea di stare a casa ad agosto, a causa di quelli che non rispettano le regole, non la sopporto».
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