L’ALLARME
Vaccini inutilizzati, ospedali pieni
Sos sulla prevenzione dell’assessore regionale della Lombardia, Bertolaso
«La prevenzione come unico antidoto per evitare che il sistema sanitario prima o poi finisca in default». A lanciare l’allarme non è un lombardo qualsiasi, bensì Guido Bertolaso, l’assessore al Welfare regionale nel giorno della presentazione del piano sociosanitario lombardo 2023-2027, elaborato dall’assessorato con un gruppo di saggi del quale fa parte anche l’ex direttore generale (varesino) Carlo Lucchina, alle commissioni Sanità e Sostenibilità sociale in seduta congiunta. Welfare regionale, che sempre a seguire Bertolaso, con i suoi 20 miliardi di budget annuale, equivale alla quinta azienda pubblica italiana, per dirla con uno studio di Mediobanca.
RITARDARE LA CRONICITA’
Dunque, la prevenzione come parola d’ordine del piano sociosanitario che, una volta approvato, sarà il primo documento del genere nel nostro Paese. «Con l’allungamento della vita di 10 anni di media dobbiamo fare in modo di portare questa popolazione sempre più anziana con un livello di salute migliore rispetto a quello in cui si trova oggi: in altre parole, dobbiamo ritardare il più possibile la cronicità della malattia. Per questo la nostra priorità assoluta non può che essere l’incremento di una sempre più efficace ed efficiente politica di prevenzione». Difficile dargli torto, anche se la situazione attuale è decisamente poco confortante.
LA CAMPAGNA ANTINFLUENZALE
«A settembre abbiamo lanciato la campagna antinfluenzale, con che risultato? Molti vaccini sono nei frigoriferi dei medici di base e a dicembre i pronto soccorso sono stati letteralmente presi d’assalto per il 99% dei casi da persone con sindrome influenzale. Tutto questo comporterà costi per decine di milioni di euro. Basta, bisogna fare in modo che da qui in avanti finisca questa mentalità di sfuggire alle diverse iniziative di prevenzione. Ma lo sapete - continua Bertolaso - che solo 40 donne su 100 partecipano agli screening per la prevenzione del tumore al seno? Senza prevenzione e screening sistematici, tutto il sistema sanitario lombardo rischia di saltare, complice un aumento dei costi drammatico, a cominciare dai pronto soccorso».
INVECCHIAMENTO E FRAGILITA’
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale leghista Emanuele Monti, presidente della commissione Sostenibilità sociale: «Ogni euro investito in prevenzione consente di risparmiare 3 euro sul totale del budget sanitario». Il piano 2023-2027 si muove in uno scenario, come detto, caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione, da una forte riduzione della natalità (e da un aumento del numero di famiglie unipersonali). Aumentano anche gli indicatori di fragilità: per esempio, oltre 3 milioni le persone che hanno almeno una condizione cronica; e 672 mila lombardi hanno limitata autosufficienza.
L’AUMENTO DELLA POPOLAZIONE
L’evoluzione della complessità clinica della popolazione lombarda prevede che entro il 2050 ci sarà un aumento di 662mila cittadini che avranno necessità di cure e questo comporterà una previsione di aumento della spesa sanitaria di circa 25 miliardi. Per rispondere a questi numeri il piano, che sarà ora discusso nelle commissioni regionali prima di approdare in aula per l’approvazione, indica, tra le azioni da mettere in campo, «la prevenzione primaria per ridurre il rischio di insorgenza delle malattie e aumentare il benessere; la prevenzione secondaria, cioè la diagnosi precoce per arrestare la progressione della malattia; la cura, riabilitazione e assistenza; e lo sviluppo dei servizi sociosanitari dedicati agli anziani, alle persone con disabilità e a quelle con disturbi mentali».
ACCESSIBILITA’ AI SERVIZI
Un altro dossier del piano riguarda una migliore accessibilità ai servizi, la riduzione delle liste d’attesa e il miglioramento del processo di presa in carico. L’obiettivo è sempre lo stesso: coniugare il mantenimento di elevati standard di qualità delle prestazioni con la sostenibilità del sistema.
© Riproduzione Riservata