LA CRISI
«La gente è già affamata»
Due tonnellate al giorno di cibo distribuite da Exodus. E non è l’unica associazione
Nicolino è un ex detenuto. Ha formato un’associazione che porta cibo alle famiglie di chi ha il marito, il fratello o qualche parente in carcere. È dura andare avanti, soprattutto per chi ha figli. È difficile farcela in questo momento anche per quelli che dovrebbero avere un reddito decente ma sono piegati da una crisi di cui non si intravede la fine.
Nicolino carica il camion
Nicolino carica il camion con la mascherina nera con su scritto Associazione Libera Tutti dal Carcere. È uno dei tanti che ricevono da Exodus aiuti e sostegni concreti. Si muove così la solidarietà a Gallarate. Dimostra con i fatti più che con le parole l’attenzione verso le cosiddette fasce deboli.
«Sono sempre di più quelli che hanno bisogno - spiega il responsabile della cooperativa Roberto Sartori - quello che mi consola, però, è che sono tanti anche quelli che donano».
Ci sono aziende della zona e supermercati, privati cittadini e realtà che nessuno si aspetterebbe, ma che mettono una mano sul cuore e una sul portafoglio per mantenere vivo il tessuto della solidarietà.
Bancali di alimenti
«Ogni mese distribuiamo almeno sessanta tonnellate di cibo, un paio al giorno», informa Sartori. Arrivano i camion con i bancali di alimenti e il tutto è smistato su furgoncini o altri mezzi per la consegna. Vengono distribuiti i generi alimentari più vari, dai salumi ai dolci, dai prodotti congelati alle verdure fresche, dal latte ai pelati, dalla pasta al riso e, ultima novità, pure i prodotti per l’igiene personale e cosmetici: bagnoschiuma, shampoo, dentifricio. Nicolino si ferma un attimo nella sua opera di raccolta e sorride: anche stavolta riuscirà a soddisfare le esigenze di chi non può nemmeno permettersi un pasto e una cena. È sabato 31 ottobre, dentro la sede Exodus di via Mameli il lavoro è febbrile: il muletto smista le scatole sui furgoni che sono pronti a partire per consegnare il loro carico di aiuti.
Contraccolpi pesanti
Sartori osserva le operazioni, intanto commenta il momento difficile che sta vivendo soprattutto la comunità gallaratese per via del collasso di Malpensa. È proprio in quest’area che si temono i contraccolpi più pesanti della crisi occupazione scatenata dalla pandemia.
«La gente è già affamata. Non voglio immaginare come sarà tra qualche mese», dice il responsabile di Exodus. «Adesso c’è il blocco dei licenziamenti fino a marzo. Poi cosa succederà?». I contraccolpi, teme Sartori, potrebbero toccare «anche le famiglie normali». E sarebbero guai per tutti. Gli effetti non sono quantificabili ora, ma i fatti raccontano di un aeroporto il cui traffico ormai è ridotto al lumicino e un mondo occupazionale (diretto o indotto) ormai è allo stremo.
Macchina della solidarietà
«Il nostro intervento va indirizzato sulle fasce più basse che si stanno pericolosamente allargando. Ogni giorno - continua il responsabile dell’ente creato da don Antonio Mazzi - carichiamo una quantità impressionante di cibo. E non è mai abbastanza. Per fortuna che la macchina della solidarietà funziona, altrimenti non saprei come farebbero ad andare avanti alcune famiglie». L’intervento della cooperativa avviene in maniera diretta, andando a portare i sostegni casa per casa, o indiretta, affidandosi alla Protezione civile, alla Croce Rossa o alla Caritas.
«Siamo tutti impegnati in questo lavoro sociale che non può fermarsi anche se, pure tra noi, ci sono soggetti positivi che devono stare in isolamento».
Abituati alle difficoltà
Lo sforzo è doppio in questo momento difficile per l’emergenza sanitaria. Oltre a Exodus sono diverse altre le associazioni che si muovono nell’ambito gallaratese per garantire un pasto e una cena a chi è in difficoltà. Poi ci sono le parrocchie e tutto il mondo del volontariato che risponde presente anche se è sempre più dura.
«Siamo abituati alle difficoltà - sorride Sartori - ma non ci arrendiamo». Intanto Nicolino ha finito di caricare il suo furgone. Parte con il sorriso sulle labbra. Anche se la mascherina non lo fa vedere.
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