LA CERIMONIA
Gorla Maggiore, battesimo civico: «Chi pensa non sarà mai schiavo»
Sala del Consiglio comunale gremita di neo diciottenni. Il sindaco Zappamiglio: «Orgogliosi di voi». Patrizia Corbo: «L’intelligenza artificiale non deve opprimerci»

Le cerimonie del “battesimo civico” hanno un alto valore educativo e sociale. Peccato che spesso vengano snobbate dai diretti interessati, ovvero i neo diciottenni. Ebbene, questo non è successo a Gorla Maggiore dove l’incontro tra le autorità e appunto i nuovi maggiorenni ha riempito la sala del Consiglio comunale. Una ventina i giovani presenti, ai quali il sindaco Pietro Zappamiglio ha consegnato una copia della Costituzione.
Andiamo con ordine. L’evento è stato organizzato ieri sera, venerdì 5 settembre. Oltre al sindaco Zappamiglio, al suo vice Renato Grazioli e all’assessore Cinzia Montini, l’ospite di questa edizione: Patrizia Corbo, presidente della Comunità Piccolo Principie Onlus.
«ORGOGLIOSI DI VOI»
«È tradizione che a Gorla Maggiore vi sia ogni anno la cerimonia di consegna della Costituzione Italiana ai neo diciottenni. È un momento di cui andiamo orgogliosi, un’iniziativa nata con questa Amministrazione dieci anni fa. Siamo felici della grande partecipazione di ragazzi». Il sindaco ha poi sottolineato l’importanza di un aspetto evidenziato da Patrizia Corbo nel suo discorso: la libertà di pensiero nell’epoca dell’intelligenza artificiale. «Sì, è fondamentale conoscere che cosa ci aspetta in futuro».
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
«La Costituzione Italiana è, mai come in questo momento, un punto fermo per le persone, soprattutto i ragazzi che si apprestano a vivere una realtà da cittadini, da adulti - ha esordito Patrizia Corbo -. Si confrontano per la prima volta con l’altro da sé, oltre alla famiglia, gli amici, la scuola». E ha poi aggiunto: «Quest’anno, oltre a parlare dei diritti inalienabili, come la libertà personale, il diritto ad avere una patria e a difenderla, vogliamo parlare di come l’intelligenza artificiale può influenzare l’opinione e come possiamo quindi salvarci e utilizzare questo strumento per crescere e non per farci opprimere». «L’intelligenza artificiale - ha quindi proseguito Patrizia Corbo - di intelligente non ha nulla: l’ha creata l’uomo e può essere un aiuto se l’uomo mantiene quel diritto fondamentale che è il diritto al pensiero. Chi pensa non diventa mai schiavo».
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