IL PROCESSO
Il nuovo pentito di Hydra: «Tra un anno sarei uscito. L’ho fatto per mia moglie»
Francesco Bellusci collabora con i pm Cerreti e Ferracane nel processo sulla presunta «alleanza» tra mafie in Lombardia
Il primo colloquio con la Direzione distrettuale antimafia risale al 21 novembre. In pochi giorni Francesco Bellusci, il nuovo pentito dell’inchiesta Hydra, ha riempito quasi mille pagine di verbali. «L’ho fatto per mia moglie, lei mi ha dato il coraggio per pentirmi. Non lo faccio per opportunismo, tanto tra un anno sarei uscito. È che voglio proprio cambiare vita».
Il primo frutto della sua collaborazione è maturato il 25 novembre: i carabinieri di Castano Primo hanno perquisito il capannone di un carrozziere e, seguendo la mappa disegnata da Bellusci, hanno trovato una pistola con la matricola abrasa e tantissime munizioni. L’uomo è stato arrestato. Ai pubblici ministeri Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane ha prodotto un indice del libro che stava per aprire, la criminalità organizzata punto per punto. È partito dall’esistenza di una mafia confederata, così come prospettato dagli inquirenti e ha proseguito con la famiglia Cutrì, con Giacomo Cristello, con il rito di iniziazione alla ‘ndrangheta – venne battezzato a Samarate nel 2017 – scalpitando per arrivare a Massimo Rosi.
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