L’ODISSEA
La scrittrice Bortolotti ha rischiato la vita in Marocco
La donna di Caronno Pertusella, scippata, ha battuto la testa sulla pietra. Rientrata n Italia. Il video dell’aggressione
Si trovava su un marciapiede di Marrakech, con il marito, quando due delinquenti in sella a un motorino l’hanno scippata facendola cadere. Da quel momento, il buio. Poi, al risveglio, l’incubo. È successo alla caronnese Nicoletta Bortolotti, nota scrittrice per ragazzi dal cui libro “I bambini di Gaza” è stato tratto un film. Ha rischiato la vita e in subordine di perdere un occhio, tanto gravi erano le ferite che ha subito, ma ce l’ha fatta: curata dai medici del posto e rientrata in Italia dopo mille peripezie, adesso sta uscendo finalmente dall’inferno in cui è precipitata nel corso della sua breve vacanza in Marocco.
L’AGGRESSIONE
Alle 8.30 del giorno prima di ripartire per l’Italia, la donna era in attesa col marito davanti all’ufficio escursioni nella Medina, quando due scippatori su un ciclomotore l’hanno aggredita in velocità alle spalle: strattonandola per rubarle la borsa, l’hanno fatta cadere a terra e sbattere la faccia contro il pavimento in pietra.
Il marito, quando l’ha soccorsa, vendendola immobile temeva fosse morta: «Ho visto tutto nero - prosegue il racconto - Forse ho provato un dolore fortissimo e ho perso conoscenza. Quando mi sono risvegliata, ho mosso dei passi a fatica, sorretta da qualcuno, fino a una sedia a rotelle: poi in barella sono entrata in ospedale».
I medici le hanno riscontrato un taglio in testa largo due centimetri e lungo tre, un trauma cranico e la tumefazione di un occhio (che sembrava molto più grave di quanto poi, per fortuna, si è poi rivelata. Sottoposta a Tac, radiografie, sutura della ferita e applicazione di un tutore a una mano (tutto a pagamento), è stata dimessa. Ma stava male: continuava a vomitare.
«È stato un vero inferno – spiega la scrittrice - Non riuscivo nemmeno a tenere giù l’antibiotico e gli antidolorifici. In quelle condizioni l’idea di andare all’aeroporto e prendere un aereo mi spaventava, ma abbiamo comunque deciso di partire».
RIPARTENZA IMPOSSIBILE
Nella borsa rubata c’era il passaporto, ma marito e moglie sono andati in aeroporto tranquilli perché un poliziotto aveva detto loro che potevano benissimo partire con la denuncia di furto. In realtà al check-in della Ryanair hanno chiesto il visto del consolato italiano.
A quel punto l’odissea: il venerdì il consolato è chiuso per festività musulmana e il sabato e la domenica per festività europea. Marito e moglie hanno dovuto restare a Marrakech due giorni, cambiando riad, e il lunedì hanno preso un treno per Casablanca: «Per fortuna, stando a riposo, stavo meglio e me la sono sentita – precisa Nicoletta Bortolotti – Sbrigate le pratiche per avere il documento di espatrio, l’indomani all’aeroporto abbiamo avuto il terrore che a ogni passaggio, a ogni controllo minuzioso della polizia mancasse qualcosa: quando ho messo piede sulla scaletta dell’aereo, non mi sembrava vero».
VIDEO VIRALE
Nel male, Nicoletta ha trovato anche tanto bene. Il video della telecamera di un macellaio ha ripreso il momento dello scippo e in Marocco è diventato virale tanto la scena è impressionante. Prima che ripartisse, a Marrakech tutti le riconoscevano esprimendole la massima solidarietà: «Ristoratori, persone del quartiere, albergatori, poliziotti, senzatetto, tassisti si battevano la mano sul cuore quando mi vedevano passare, dandomi strette di mano e abbracci».
Anche grazie a quel video i due delinquenti sono stati identificati e arrestati: rischiano l’accusa di tentato omicidio. Eppure, malgrado tutto quello che ha passato, la donna ha una speranza: «Se fossero dell’età dei miei figli, mi auguro che le conseguenze non siano talmente severe da fermare le loro vite, ma che servano solo a far comprendere loro il danno arrecato e il danno ancora maggiore che potevano arrecare, perché di sicuro nemmeno loro se lo aspettavano».
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