L’ALLERTA
Ladro e telecamera, fuga precipitosa
Inquadrato a Gavirate durante il colpo
Il primo tentativo di furto fallisce, il secondo fa centro, così come il terzo. Se si parla dei primi due, la “scenografia” è rappresentata dalla collina che domina Gavirate, partendo da vicolo dei Signori fino alla chiesetta della Santissima Trinità, mentre l’ultimo è avvenuto in via Morselli. I ladri sono entrati in azione la sera di venerdì scorso iniziando da una abitazione di vicolo dei Signori, peraltro già visitata in due precedenti occasioni. Come si può notare dal fermo immagine, il ladro si è accorto della presenza della telecamera che lo stava riprendendo e se l’è data a gambe. Questo, purtroppo, non si è ripetuto in una villa nei dintorni della chiesetta: i malviventi sono riusciti a entrare nell’abitazione. Il proprietario ha avvisato subito i carabinieri di Gavirate e contemporaneamente ha dato l’allerta sulla chat WhatsApp di cui fanno parte ben 55 famiglie, che vivono sulla collina. «Spaventate soprattutto ora - spiega una residente - che si avvicina il Natale». Si tratta di una rete di persone costantemente in contatto che segnala qualsiasi anomalia, considerato che la maggior parte di loro ha vissuto l’esperienza di trovare l’alloggio sottosopra. Per questo non tengono in casa oro o denaro, ma il fatto indispettisce i delinquenti che a volte compiono atti vandalici nelle abitazioni. I cani assumono un’importante funzione, e i loro padroni ne conoscono il “linguaggio”: quando si trovano davanti una persona estranea abbaiano singolarmente, mentre quando abbaiano assieme segnalano la presenza di animali che scendono dal Campo dei Fiori. Insomma, sono degli ottimi dissuasori. Nel terzo episodio, sempre venerdì scorso, in realtà i ladri non hanno portato via nulla perché non c’era nulla da rubare. Sono riusciti a penetrare in casa in quanto non era attivo l’antifurto, e hanno aperto armadi, sollevato i letti, spostato i quadri alla ricerca di una cassaforte che non hanno trovato.
Resta in carcere l’uomo arrestato a Besozzo
Intanto il presunto ladro arrestato venerdì sera a Besozzo dai carabinieri è comparso davanti al gip per l’udienza di convalida: il giudice ha disposto per l’uomo, un albanese di 31 anni, incensurato e residente a Varese, difeso dall’avvocato Alberto Zanzi, la custodia cautelare in carcere per resistenza a pubblico ufficiale, in relazione alla fuga ad alta velocità dell’auto sulla quale si trovava con altre due persone, che sono riuscite a fuggire. L’uomo deve inoltre rispondere di ricettazione e riciclaggio per l’auto rubata in Svizzera e dotata di targhe ticinesi modificate, nonché della detenzione di due pistole. Davanti al giudice ha risposto alle domande, scusandosi per il parapiglia di venerdì sera e sostenendo che i monili e gli oggetti trovati a casa sua – per un valore stimato di circa 3mila euro – sarebbero di sua proprietà. Ha inoltre dichiarato che le pistole appartenevano a uno dei due complici in fuga e di non sapere nulla di auto e targhe.
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