OSPITE
Lavinia si racconta a Verissimo: «Ora sto rinascendo»
Dopo l’aggressione e l’omicidio del padre Fabio Limido a Varese per mano dell’ex marito, la donna volge lo sguardo verso il futuro

«Sapevo, mentre mi stava accoltellando, che quella era l’unica via per salvare mio figlio e quindi dentro di me dicevo: “Grazie, fallo. Se per salvare mio figlio devi prenderti me, viene prima lui, fallo”. E lo stesso pensiero l’ha formulato mio papà che è corso fuori, ha preso la mazza da baseball che da un paio d’anni teneva in auto, e con il suo intervento, insieme a quello dei vicini - dei veri angeli - mi ha salvato la vita». Nel pomeriggio di oggi, domenica 28 settembre, Lavinia Limido ha raccontato al programma di Canale 5 “Verissimo” l’aggressione subita il 6 maggio 2024 dall’ex marito Marco Manfrinati che dopo aver ferito gravemente la donna ha ucciso il padre di lei, Fabio.
«DAL PROCESSO SPERO UN FINE PENA MAI»
«Dal processo - ha aggiunto rispondendo alle domande della conduttrice, Silvia Toffanin - mi aspetto e spero che esca un “fine pena mai”. Non solo perché sarebbe giusto, ma anche perché non voglio nemmeno immaginare che tra trent’anni potrei trovarmi questa persona in piazza a prendere tranquillamente un caffè. Una persona che a mia madre quel giorno ha detto: “Ho fatto una mattanza, vai a vedere come sta tuo marito. Vedi cosa succede a sottrarre un figlio».
RICORDI DOLOROSI E SGUARDO ALLA RINASCITA
Lavinia Limido non ha peraltro perso la fiducia negli uomini: «Ce ne sono tanti perbene, buoni, intelligenti. Manfrinati non è un rappresentante della categoria maschile anche se durante il fidanzamento, che è stato bellissimo, e subito dopo le nozze, sembrava perfetto. Poi, però, la situazione ha cominciato a degenerare, si è messo a controllare ogni mia spesa, e una sera che non ricordavo come avevo usato venti euro mi ha detto delle cose pesanti e mi ha lanciato contro una bottiglia. In quel momento ho capito che avevo paura di ammettere con me stessa che avevo paura. Da lì in avanti, quasi ogni mattina il mio ex compagno si è alzato dal letto cercando di escogitare un modo per darci fastidio. Adesso, passato più di un anno da quando papà non è più con noi, mi sto concentrando sulla mia rinascita. Dare spazio al male, ai pensieri negativi, è sprecare il tempo; meglio concentrarsi su qualcosa di costruttivo».
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