TRIBUNALE
Piazza Pulita: Fratus, Cozzi e Lazzarini in aula come testi
L’ex sindaco, il suo vice e l’ex assessore verranno ascoltati venerdì a Busto Arsizio dal pm Calcaterra

Gli anni passano, ma il processo Piazza Pulita no. Si ripropone in aula declinato in varie sfumature, i protagonisti si alternano tra primi piani e sfondi e le vicende sono le stesse che nel 2019 conquistarono le prime pagine nazionali. L’epilogo della prima serie è noto: l’ex sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus, l’allora vice sindaco Maurizio Cozzi e l’ex assessore Chiara Lazzarini vennero assolti dalla corte d’appello «perché il fatto non sussiste» e i reati contestati a Enrico Peruzzi (ex direttore organizzativo del Comune), Mirko Di Matteo (ex direttore di EuroPa service), Paolo Pagani (ex direttore Amga e attualmente consigliere comunale di Castellanza), Catry Ostinelli (ex presidente del Cda di Amga), all’ex direttore organizzativo del Comune Enrico Barbarese e all’ex direttore artistico del Comune Flavio Arensi scorrono in quel solco.
Ieri la parola è andata all’ex assessore Gianluca Alpoggio, chiamato a raccontare cosa ricordasse della gestione di Palazzo Malinverni all’epoca dell’inchiesta della guardia di finanza. «Sono passati un po’ di anni», ha ripetuto un paio di volte laddove le domande dei difensori scendevano nel dettaglio.
LA PROSSIMA UDIENZA
La prossima udienza è in programma venerdì, quando il pubblico ministero Nadia Calcaterra ascolterà Fratus, Cozzi e Lazzarini, citati come testi. Sarà un’udienza vivace: da una parte il pubblico ministero più che mai convinta delle tesi accusatorie sostenute da sei anni, tesi che superarono il vaglio del processo di primo grado ma che franarono in appello. Dall’altra gli ex imputati, usciti assolti ma amareggiati perché le loro proclamazioni di innocenza non erano state ascoltate, nemmeno quando erano sottoposti alle misure cautelari. La loro posizione nei confronti dell’autorità giudiziaria è nota, l’hanno ribadita a più riprese nelle interviste successive alla sentenza di secondo grado. Cozzi sta anche valutando l’idea di candidarsi alle prossime elezioni e certo non lascerà che l’udienza di venerdì getti discredito sul suo operato di amministratore pubblico.
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