IL TICKET
Visita all’Eremo? 5 euro
Santa Caterina del Sasso: il biglietto d’ingresso deliberato in via sperimentale dal Consiglio provinciale
Un biglietto d’entrata per l’Eremo di Santa Caterina del Sasso. Come aveva anticipato giorni fa lo stesso presidente Emanuele Antonelli, ieri, lunedì 15 aprile, il Consiglio provinciale ha deliberato il varo in via sperimentale di un ticket: 5 euro, che scendono a 3 per residenti in provincia di Varese e over 65 e che si azzerano (entrata gratuita) per i giovani fino a 18 anni e i docenti in visita d’istruzione.
«Si tratta di un tariffario in linea con le direttive nazionali per i luoghi d’arte» ha spiegato il consigliere delegato Marco Riganti al termine di una complessa trattativa che ha visto coinvolti la Fondazione che sovrintende all’Eremo, la Comunità Francescana di Betania che dal primo aprile scorso si occupa degli aspetti spirituali e legati all’accoglienza, la onlus Strada dei Sapori che tiene aperto il negozio posto all’ingresso superiore e la Società patrimoniale cui verrà demandata la riscossione del biglietto d’ingresso.
Una decisione poco piacevole, dopo molti anni di accesso libero e rilevanti lavori di restauro e conservazione, tutti a carico di Villa Recalcati?
«No, una decisione necessaria per venire incontro alle necessità di un luogo molto particolare, che richiede un impegno anche finanziario continuo - osserva Riganti -. Anzi, 5 euro sono perfino pochi. In ogni caso avviamo un anno di sperimentazione per vedere i risultati dell’operazione e per valutare come applicare una tariffa simile in altri beni della Provincia».
D’accordo in linea di massima anche le opposizioni (il Pd si è astenuto). Giuseppe Licata ha presentato tuttavia due emendamenti per ovviare ad altrettanti inconvenienti: giustificare la gratuità dei residenti attraverso la partecipazione del Comune a lavori di riordino del verde al Quicchio, località dove arrivano auto e bus, ma soprattutto consentire ai fedeli che si recano all’Eremo solo per partecipare alle funzioni religiose (messa tutti i giorni alle 18) di poterlo fare senza pagare il biglietto.
«Vedremo a breve come regolamentare questi aspetti» ha assicurano Antonelli.
Si apre così una fase nuova nella vita del delicato complesso storico, artistico e religioso a picco sul lago Maggiore. Dalla gestione affidata al giovane ordine religioso (cui la Provincia riconosce un finanziamento annuo di 25mila euro «oltre ad una somma straordinaria quali rimborso per le spese necessarie per l’allestimento delle cucine») scelto dalla Curia attraverso il vicario monsignor Franco Agnesi, a più estesi orari di apertura del negozio al Quicchio, a certi particolari quali il Crocifisso pittorico Cinquecentesco nella sala all’ingresso, da poco restaurato.
Tutte “voci” che richiedono precisi impegni finanziari a giustificare la piena fruibilità di un bene tra i più preziosi del Varesotto.
© Riproduzione Riservata