CITTÀ IN LUTTO
Legnano: addio a Roberto Raimondi, capitano d’impresa
I suoi ex dipendenti: «Era un vero signore». Funerali martedì nella basilica di San Magno

Se n’è andato in silenzio, quasi volesse mantenere fede alla pacatezza, alla discrezione e alla riservatezza che sono sempre state le sue caratteristiche peculiari: si è spento nella sua abitazione di via Cavallotti, in pieno centro, Roberto Raimondi, 82 anni portati egregiamente, a dispetto della malattia che lo aveva colpito anni fa, come un fulmine a ciel sereno, e che era riuscito finora a sconfiggere, lottando come un guerriero anche contro gli effetti collaterali provocati dalle cure pesantissime che era stato costretto ad affrontare.
Nato e vissuto nella città del Carroccio, Roberto Raimondi è ricordato per la sua lunga attività in seno alla PBR, l’azienda di via Ciro Menotti dedita alla produzione di macchine utensili, torni e alesatrici a controllo numerico, fondata nel 1946 dal bisnonno e poi passata nelle mani di suo padre, Ernesto Primo Raimondi, che a sua volta aveva coinvolto i figli.
Una vita, la sua, ricca d’impegno e di soddisfazioni professionali, come quelle collezionate negli anni d’oro in cui l’azienda vantava una florida attività di esportazione, (Roberto si occupava proprio di seguire i clienti all’estero), ma anche di fatica e di delusioni, come quella di assistere al progressivo tramonto dell’attività che condivideva con il fratello, Rino (morto all’improvviso nel 1991), e con un altro socio.
«Era un signore e da signore si è comportato, anche quando il vento gli ha remato contro», commentano i vecchi dipendenti dell’azienda, che lo ricordano come una persona seria, corretta, sensibile e generosa.
Appassionato di sport e di tennis in particolare (con alcuni amici legnanesi che condividevano la sua stessa passione per la racchetta, aveva fondato il “Club del venerdì”), Roberto lascia la moglie, Gabriella, i figli Roberta, Ruggero e Rosemary e gli adorati nipoti, Flavio e Nicole.
Martedì alle 14.30 nella Basilica di San Magno, l’ultimo saluto, preceduto dalla recita del Rosario.
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