OSPEDALE
Legnano, aggressione al pronto soccorso
Cinquantenne denunciato per interruzione di pubblico servizio

Nove ore di attesa, alla fine i parenti di un paziente in attesa di essere visitato perdono le staffe e iniziano a minacciare gli operatori e a prendere a pugni la vetrata della sala triage, invitando chi aspettava «a fare la rivoluzione».
L’ultima aggressione ai danni di un dipendente dell’ospedale di Legnano risale a venerdì pomeriggio, ancora una volta a denunciare l’accaduto è la Uil Funzione pubblica. Alla fine al pronto soccorso sono arrivati i carabinieri: l’esagitato, un italiano di 50 anni, è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio. Gli operatori minacciati valuteranno poi se presentare querela per le minacce subite, che sarebbero state decisamente pesanti.
Tutto era cominciato alle 9 del mattino, quando un italiano sui 35 anni si era presentato al pronto soccorso lamentando un forte mal di gola. Gli operatori del triage lo avevano sottoposto a tutti gli accertamenti del caso, valutato che i parametri vitali non erano compromessi gli avevano assegnato un codice verde e lo avevano fatto accomodare. Alle 18 il 35enne era ancora in sala d’attesa: al pronto soccorso erano in trattamento 6 codici rossi (pazienti in pericolo di vita) e 13 codici gialli (di media gravità). La situazione era ulteriormente complicata dal fatto che un’operatrice si era sentita male ed era stata costretta ad assentarsi dal servizio. Il 35enne si era rassegnato ad aspettare, ma ad un certo punto ecco apparire due parenti che non erano del suo stesso avviso: questi pretendevano di vedere un medico, quando gli operatori al triage hanno spiegato che non era possibile perché erano in corso delle emergenze, hanno cominciato a scaldarsi.
I toni si sono ulteriormente accesi quando gli infermieri hanno chiesto ai due di calmarsi, altrimenti avrebbero chiamato i carabinieri. Tra pugni sul vetro, tentativi di forzare le porte e minacce tipo «Vieni fuori se sei un uomo», «io ti ammazzo», «vengo a casa a prenderti», la situazione è diventata presto ingestibile. Tanto più che gli esagitati cercavano di aizzare anche gli altri pazienti in attesa, e qualcuno cominciava ad alzare la voce. Qualche minuto dopo al pronto soccorso sono arrivate tre pattuglie dei carabinieri. La calma è tornata all’istante, fino alla prossima volta.
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