IL CASO
Legnano, area del cimitero agli islamici
Scontro in Consiglio comunale sullo spazio da riservare alle sepolture di musulmani con tombe rivolte alle Mecca. Lega e lista Toia contrarie
Al cimitero Parco un’area del campo San Marco sarà dedicata espressamente a sepolture islamiche con tombe orientate verso la Mecca. Lo ha deciso martedì sera, 28 marzo, il Consiglio comunale al termine di un lungo e vivace dibattito che era iniziato addirittura la scorsa settimana durante la commissione consiliare. Alla fine Lega e Lista Toia si sono trovate sole contro tutti: il centrodestra si è infatti diviso con Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno votato a favore del nuovo regolamento cimiteriale insieme alla maggioranza di centrosinistra e al Movimento dei Cittadini di Franco Brumana. Una spaccatura momentanea o il segno di un contrasto più profondo visto anche il recente passaggio di Stefano Carvelli dal Carroccio al partito di Giorgia Meloni?
Di sicuro la Lega ha già annunciato che sulla vicenda cimitero si valuterà se organizzare un referendum cittadino e in merito è già stata protocollata una mozione: le consigliere Carolina Toia e Daniela Laffusa hanno argomentato che la soluzione individuata dalla giunta non sarebbe in linea con le esigenze della città e, inoltre, rischia di essere una “forzatura” essendo potenziale fonte di “reciproco malessere”. Meglio sarebbe allora reperire una nuova area e realizzare un unico grande cimitero islamico per Legnano e i Comuni della zona.
Toia e Laffusa hanno quindi ricordato che l’Amministrazione comunale ha promosso un referendum sulla pista ciclabile di via Volta e dunque sarebbe giusto sentire cosa pensano i legnanesi su un tema molto più delicato. Ma anche questa proposta, per quello che si è visto e sentito, pare destinata a non trovare sbocchi. A meno che si riesca a raccogliere 2.500 firme come prevede il regolamento civico.
L’assessore alla partita, Monica Berna Nasca, ha comunque spiegato che tutto l’iter è in realtà partito dalla richiesta di associazioni islamiche presenti sul territorio: «Si tratta di cittadini legnanesi a tutti gli effetti che chiedono sepolture secondo il loro rito religioso. I cimiteri sono peraltro pubblici e accolgono persone di tutte le religioni. La sacralità del luogo non deriva dalla fede professata». E poi ha ricordato che le modifiche al regolamento non riguardano solo la possibilità di sepolture islamiche al cimitero Parco: insieme ad alcuni adeguamenti tariffari, si introduce anche la possibilità di cerimonie civili di commiato al Castello e al Palazzo Leone da Perego.
Laffusa ha tuttavia subito obiettato: è ghettizzante seppellire gli islamici in una parte separata (si parla di una siepe divisoria) e inoltre i 130 posti previsti rischiano di andare esauriti nell’arco di pochi anni: «Serve una soluzione di più ampio raggio con i Comuni della zona e inoltre alla domanda quante richieste sono pervenute per inumazioni con rito islamico ci è stato risposto di fare un accesso agli atti. Non mi sembra il modo più corretto di procedere». Francesco Toia della omonima lista civica ha rincarato: «Il vostro atteggiamento è tutto fuorché aperto e democratico. Io ho fatto appunto richiesta di accesso agli atti, ma non mi è arrivato nulla in tempo utile per il Consiglio».
A sostegno della bontà della decisione della giunta sono invece arrivati gli interventi di Anna Pontani (insieme per Legnano), Giacomo Pigni (Pd), Simone Bosetti (Insieme per Legnano), Luca Benetti (Pd), e poi, in sede di dichiarazioni di voto, anche di Marta Monti (ri-Legnano) e Mario Brambilla (IpL): tutti a dire che si sta invece facendo un ragionamento di integrazione, civiltà e accoglienza, e che la società legnanese è ormai mutata. Anche Brumana si è detto d’accordo: «Quella proposta è una soluzione ragionevole e niente altro». Quindi lo “smarcamento” di Fratelli d’Italia e Forza Italia dalle posizioni di Lega e Lista Toia. Per Carvelli (FdI) «l’impegno preso è adeguato e rappresenta una giusta risposta. Si vanno a spendere sì 30mila euro per le sepolture islamiche, ma costruire un cimitero a parte costerebbe molto di più». Mentre per Letterio Munafò (FI) la delibera è «la sintesi migliore per un tema delicato, ma che è da affrontare: bisogna venire incontro a tutte le persone residenti nella nostra città. Sbagliato invece non avere dato i documenti a chi li chiedeva».
A chiudere, prima della votazione terminata con un impietoso 21 contro 4, il sindaco Lorenzo Radice, che ha provato a fare una sintesi: «Qui ci sono due questioni. Da un lato un sano pragmatismo per cominciare a dare una risposta a un problema nuovo. E dall’altro una visione di come vogliamo la nostra città: per noi deve essere aperta e inclusiva. Tanto più che gli stranieri sono oggi il 12 per cento della popolazione di Legnano».
Un cimitero musulmano è stato chiesto, mesi fa, anche a Gallarate.
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