PREPARARSI AL PEGGIO
Il virus riapre l’ospedale
Riattivata la Rianimazione, test alla vecchia portineria dopo dieci anni di chiusura
Cinque ricoverati, uno dei quali è stato trasferito nel reparto Terapia intensiva del Sacco di Milano. Nelle scorse settimane l’emergenza sembrava davvero superata, ma adesso anche l’ospedale di Legnano si prepara al peggio. Nel reparto di Infettivologia dopo Ferragosto i casi di pazienti affetti da coronavirus si contavano sulla dita di una mano, ma la direzione generale già si stava riorganizzando per riaprire in tempi rapidi un nuovo reparto di Terapia intensiva indipendente da quello dove sono trattate le emergenze, che comunque già sta lavorando a pieno regime (tutti i 10 posti sono occupati).
DOPO DIECI ANNI
Adesso con l’emergenza causata da chi tornando dalle ferie si scopre malato, anche Legnano ha dovuto mettere a disposizione personale e strutture, inaugurando un punto tampone nel vecchio ospedale. Per la prima volta dopo dieci anni, ieri, lunedì 24 agosto, il portone di via Candiani è stato riaperto al pubblico per permettere l’esecuzione dei tamponi “drive through”, cioè effettuati su pazienti che neanche scendono dalla macchina. Il sistema, inaugurato in piena pandemia dall’Azienda socio sanitaria territoriale di Rho, è ormai collaudato, anche perché è il più igienico e sicuro tra i tanti possibili: chi deve sottoporsi al tampone non scende neanche dalla sua auto, ma si limita ad abbassare il finestrino attraverso il quale il personale ben protetto con tute, guanti e occhiali infila il bastoncino per il prelievo. Chi è sospettato di aver contratto il virus non tocca porte e maniglie, non respira in ambienti chiusi e sostanzialmente non rischia di venire a contatto con persone non protette. In due minuti l’esame è finito, poi non resta che rimettere in moto e via. Il risultato sarà poi comunicato in un secondo momento, direttamente a casa. Il servizio ha reso necessaria una riorganizzazione degli spazi nel vecchio ospedale, ma i tempi hanno giocato a favore. Dopo il lockdown sono stati completati i lavori alla vecchia portineria, dove sono già in corso i collaudi. Per garantire una viabilità efficiente è quindi bastato aprire il vecchio portone in ferro e vetro che fino agli anni Settanta costituiva il principale ingresso dell’ospedale di Legnano: chi deve sottoporsi all’esame entra in auto da via Canazza, guida attraverso il vecchio ospedale e arriva alla portineria. Sotto la tettoia trova una squadra pronta ad accoglierlo. Il servizio si svolge all’aperto ma è garantito anche in caso di pioggia, la soluzione trovata dalla direzione dell’Asst Ovest Milanese è quindi l’ideale.
SESSANTA AL GIORNO
In questo modo, l’ospedale stima di poter garantire 60 esami al giorno: «Oltre ai controlli previsti ai viaggiatori provenienti dai paesi a rischio - dichiara il direttore generale dell’Asst Fulvio Edoardo Odinolfi - è incessante l’opera e la professionalità del personale sanitario e amministrativo di questa Azienda, impegnato quotidianamente nelle attività di prevenzione e di verifica sui pazienti ricoverati o che comunque accedono nei quattro ospedali per prestazioni sanitarie o d’urgenza». Se la scorsa primavera il virus aveva preso tutti di sorpresa, adesso è chiaro che l’unica soluzione è arginare il contagio quando è ancora arginabile.
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