CONTRADE
Palio, non tutto è perduto
Il Comune lascia aperto uno spiraglio. Il Collegio: «Vedremo»

Il Palio 2020 è stato cancellato, il 10 aprile una delibera del commissario prefettizio Cristiana Cirelli ha sancito la revoca della convenzione sul programma “Palio di Legnano 2020”.
Revocato quindi anche il contributo economico di 250mila euro che potrà restare per così dire “congelato” e reinvestito in futuro nel caso in autunno la situazione di emergenza sanitaria rientrerà e si potrà riprogrammare il Palio, oppure potrà essere destinato ad altro.
Tutto dipenderà dall’evolversi della situazione. Ad oggi nessuno ha voglia di parlare di Palio o di eventi connessi; i capitani non rilasciano dichiarazioni o interviste, i manieri sono chiusi e ogni contrada si è concentrata su iniziative di vario genere. C’è chi privilegia l’aspetto multimediale del nuovo modo di comunicare in rete per raccontare personaggi che hanno fatto la storia dalla manifestazione; c’è chi si occupa di iniziative solidali sostenendo parrocchie, Caritas e Protezione civile con donazioni o spese solidali; c’è ancora chi condivide ricette o si connette in chat.
Per tutti il Palio 2020 non si correrà comunque a fine maggio. L’emergenza sanitaria è la priorità di una città, che sta vivendo in tutta la sua drammaticità l’escalation di contagi da Covid 19 e che ha messo in prima linea il suo ospedale nella lotta al virus. Sulla cancellazione del Palio i Magistrati un mese fa si erano già consultati e avevano diramato un comunicato congiunto in cui asserivano, appunto, questa decisione.
Tuttavia, non tutto è perduto: la delibera apre ugualmente uno spiraglio di speranza. Al punto 3 la delibera spiega che “compatibilmente con l’evolversi della situazione epidemiologica ed il mantenimento degli equilibri di bilancio, si potrà eventualmente procedere alla riprogrammazione di tutti o parte degli eventi complessivamente denominati Palio di Legnano 2020”.
Ma cosa si potrà riprogrammare? La corsa, magari a porte chiuse? Oppure la sfilata in versione ridotta? E la mostra fotografica en plein air? O ancora le cerimonie di rito senza contradaioli? Resta comunque il dilemma. «Queste decisioni spetteranno al Comitato Palio – sottolinea il Gran maestro del Collegio dei capitani Giuseppe La Rocca – se e quando ci saranno le condizioni. Mi spiace soltanto che questa delibera di revoca sia stata un po’ un fulmine a ciel sereno, e che il commissario prefettizio nella sua funzione di Supremo magistrato non abbia ritenuto di informare prima gli altri magistrati del Palio, ovvero il Collegio e la Famiglia Legnanese. Era solo una formalità che non cambia certo la sostanza, ma il mondo del Palio ha un suo meccanismo di funzionamento e di attori che desiderano essere coinvolti». Nessuna voglia di fare polemica, chiaro che la priorità va alla tutela della salute e della cittadinanza.
Lo spiraglio lasciato aperto dalla delibera è piccolo, ma è meglio di niente: «Dobbiamo prima vedere cosa accadrà durante l’estate – continua La Rocca – prima di poter anche solo immaginare un ipotetico Palio in autunno. Oggi preferisco concentrare l’attenzione sull’aspetto sociale delle contrade: ognuna a modo suo sta dando un importante contributo alle necessità della città, con tanti gesti solidali».
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