MAFIA & POLITICA
Rivolta e Caianiello show. In tv
Lunedì a Report, il punto sui legami tra politica e criminalità organizzata
Commistioni tra politica e criminalità organizzata, voti di scambio, infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tessuto socio economico della zona, governi ombra: la sera di lunedì 19 ottobre, su Rai 3 andrà in onda la prima puntata di Report dedicata al territorio che da Gallarate si estende a Malpensa.
Protagonisti Danilo Rivolta - l’ex sindaco forzista che ha abiurato la dottrina di Nino Caianiello e rotto i ponti con la cosca calabrese - sua moglie Orietta Liccati,ex assessore di Gallarate che davanti alle telecamere ha mosso accuse precise, e Caianiello stesso.
Interviste agli inquirenti e tentativi di strappare dichiarazioni ad alcuni degli imputati condannati a settembre per l’operazione Krimisa.
«Decidere di tagliare il cordone ombelicale e cambiare vita è stata la scelta migliore. L’arresto per molte persone è una tragedia, per me è stata la grande opportunità di svoltare, di liberarmi di tutto ciò che mi aveva portato sulla sponda sbagliata della politica», riassume Rivolta, sintetizzando il cuore di venti ore di conversazione con gli inviati della Rai che, tra l’altro, hanno registrato la requisitoria del pubblico ministero Alessandra Cerreti e la lettura della sentenza pronunciata dal collegio presieduto dal giudice Rossella Ferrazzi.
Il punto nodale delle due puntate previste è la corruzione della classe politica, almeno per quella fetta su cui i magistrati hanno concentrato l’attenzione investigativa.
Il ruolo di Enzo Misiano, per esempio: consigliere di maggioranza di Fratelli di Italia a Ferno, è l’emblema dell’anello di congiunzione tra la pubblica amministrazione e la criminalità organizzata.
Le insistenze di Peppino Falvo su Rivolta affinché nominasse assessore la figlia di un soggetto attiguo alla delinquenza, gli incendi alle macchine dell’ex sindaco e di Orietta Liccati, voluti da Emanuele De Castro (ormai diventato collaboratore di giustizia) ed eseguito da Ernestino Rocca, stando almeno ai tre mesi di condanna inflitti in primo grado due anni fa. Proprio ieri, venerdì 16 ottobre, s’è tenuta una nuova udienza davanti alla Corte d’Assise per l’omicidio di Cataldo Aloisio, ammazzato a settembre del 2008 su decisione della cosca.
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