GIÀ IN FUNZIONE
Ecco il sensore tagliacode
Lo strumento allunga i tempi del verde in caso di colonne sulla Statale 394
Era atteso da diversi giorni ed alla fine è arrivato, è stato posizionato sulla carreggiata ed è in funzione da venerdì mattina lungo la strada statale del Verbano Orientale, la 394: si tratta del sensore “tagliacode”, in grado di aumentare i tempi del verde al semaforo in caso di incolonnamenti.
Una misura auspicata dai sindaci di Maccagno con Pino e Veddasca e di Luino dopo l’ingorgo dello scorso 27 ottobre. In quell’occasione, vuoi per la bella giornata quasi primaverile, vuoi per una serie di avvenimenti nei paesi montani, un fiume di auto si riversò nei pressi del senso unico alternato, del semaforo, tanto da far arrivare la coda fino al centro di Luino da una parte e quasi alle porte di Maccagno dall’altra. Da qui la decisione di interessare la Prefettura per avere, alla presenza di Enrico Ricci, un incontro con l’azienda che ha in appalto i lavori e con Anas per trovare soluzioni preventive per non vivere più quell’incubo. Incontro col prefetto chiesto ed ottenuto dai due primi cittadini nel giro di 48 ore.
Nella grande distesa di auto in colonna - in quella domenica dove per passare il tempo in coda qualcuno è pure sceso dall’automobile suonando il sassofono per intrattenere i compagni di sventura - c’era anche il sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera, che proprio ieri, nella mattina in cui hanno azionato il sensore, ha voluto recarsi di persona per capirne il funzionamento. «Mi sono fatto spiegare - riferisce Passera - in che modo questo aggeggio potrebbe essere determinante in caso di code come quelle dello scorso ottobre che, tuttavia, per nostra fortuna non si sono più verificate. Il sensore è collegato a una centralina che rileva solo le automobili che da Maccagno si allontanano dal cantiere, verso Luino quindi. In un solo senso. La rilevazione avviene se il veicolo rimane in questo punto, posizionato a circa 200 metri dal cantiere, più di cinque secondi e interviene quindi sui tempi del semaforo. Questo cosa vuol dire nel concreto? Che nei successivi 30 minuti da questo segnale di auto ferme lungo il sensore, il passaggio delle auto in direzione Luino sarà più veloce, con un ciclo di rosso ogni 20/25 auto».
Per quel che riguarda i frontalieri, prosegue il sindaco, «non si sono registrati grossi problemi. Durante le fasce orarie lavorative, il verde in direzione della Svizzera, da Luino, dura 85 secondi mentre nel senso contrario resta acceso 15 secondi». Questo al mattino, la sera è esattamente l’opposto.
Nulla di iper-tecnologico, ma un attrezzo utile per conoscere in tempo reale un punto di saturazione all’interno del quale è utile cominciare a liberare la carreggiata per fare in modo che le auto incolonnate per andare a Luino non arrivino fino al cantiere, impedendo il passaggio dei mezzi di soccorso in caso di emergenza.
A margine di quanto l’azienda sta facendo per sgravare il traffico, anche su input dei Comuni, si registra invece qualche polemica rispetto a code che tuttavia non si verificano nel Luinese, ma in un “collo di bottiglia” in Ticino, tra Magadino e Quartino, a seguito del divieto di transito dalle 7 alle 9 nel nucleo di Quartino. Il tema sta creando indignazione e qualcuno, anche tramite un’interrogazione spedita al Governo ticinese, tira in ballo i cantieri sulla statale 394, che creerebbero un coincidente, massiccio arrivo di veicoli in terra ticinese. Ma è davvero così?
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