PROGETTO INTERREG
«Salviamo la capra Nera di Verzasca»
Il sogno di un giovane allevatore: un’alleanza fra Varese, Como, Vco e Svizzera per proteggere questa razza

Il salvataggio dall’estinzione della capra nera di Verzasca, originaria del Ticino, potrebbe passare da un progetto Interreg: questo almeno è il sogno di Riccardo Mocellin, l’allevatore che vive nella sua fattoria appena sotto il lago Delio a 1.000 metri di altitudine, nel Comune di Maccagno con Pino e Veddasca.
L’ultima volta che si è dato vita ad un Interreg su questo tema è stato nel 2009 e proprio su impulso di enti della provincia di Varese con capofila la Comunità Montana Valli del Verbano presieduta allora da Marco Magrini. Il progetto tra Italia e Svizzera finanziato da Regione Lombardia ed Unione europea si chiamava «Valorizzare l’allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di Verzasca negli ecosistemi montani».
Il modello organizzativo definito nel precedente progetto pilota avviato nel 2002 sempre con fondi Interreg IIIA dalla ex Comunità Montana Valli del Luinese, oggi Comunità Montana Valli del Verbano, incentrato sulla valorizzazione della specie, aveva già portato alla definizione dei parametri tecnici necessari alla selezione dei capi migliori, mantenendo la tipicità di razza. Uno degli ultimi censimenti disponibili, come ha spiegato Mocellin, fermo al 2010, inventariava tra Varese, Como, Vco e Canton Ticino, 2.834 capi femmina e 180 maschi, per un totale di 3.014 capi.
«Quelle prime straordinarie esperienze - spiega il 26enne che ha un centinaio di capre sui monti della Veddasca - hanno segnato una via che sarebbe davvero bello ed importante seguire per evitare l’estinzione di questa razza che è pure l’effige della Formaggella del Luinese che ha ottenuto il riconoscimento Dop. Non è un percorso semplice, chi lo ha fatto anni fa ha davvero compiuto importanti passi da gigante con quello studio ed è per quello che sarebbe un sogno da far avverare la creazione di un gruppo per poter attuare azioni finalizzate a mantenere la tradizione dell’allevamento della Nera nel suo territorio di origine e di diffusione. Questa capra rappresenta infatti un elemento di forte caratterizzazione storico-culturale e ambientale dell’area transfrontaliera che coinvolge l’alta provincia di Varese e il Ticino».
L’imprenditore agricolo spiega che c’è molto lavoro da fare anche sul fronte dell’alimentazione biologica di questi animali che proprio qui al lago Delio hanno condizioni favorevoli speciali che portano poi ad avere un latte - quindi un formaggio - di qualità superiore.
«Assieme a Flavio Carraro - spiega - dell’azienda agricola Pian Du Lares, stiamo lavorando con attenzione a questi aspetti perché la riflessione su cosa davvero mangiamo, cosa produciamo prima di ogni altra cosa, va fatta. La Nera rappresenta un evidente vantaggio diretto per la gestione e redditività dell’allevamento ma vi è anche un indubbio vantaggio per il territorio». Mocellin è conscio del differente livello di gestione sanitaria tra Italia e Svizzera ma crede si debba provare a salvare il patrimonio genetico di questa specie andando oltre le differenze, sulla scorta di un progetto che anni fa ha fatto scuola.
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